Una rivoluzione che non è per forza un dato negativo, anzi, dare novità al prodotto non è mai un errore, ma il paragone delle nuove serie con i capisaldi del passato si fa sentire. Basti pensare che dopo la conclusione di We Never Learn, prevista a breve, la seconda serie più longeva di Weekly Shonen Jump diventerà My Hero Academia.
Il manga creato da Kohei Horikoshi nel 2014 è sempre stato uno degli shonen più amati della rivista ma essere il più longevo, dietro One Piece, con “soli” 6 anni è quantomeno strano. Sopratutto considerato la linea editoriale di Shueisha la quale ha sempre predilito “spremere” all’osso un manga fin quando il suo successo restava alto.
I nuovi manga prodotti, di conseguenza, saranno messi sotto esame e nel caso di un abbassamento delle vendite saranno ritenuti inferiori ai suoi predecessori. C’è da dire però che sono molti i manga di ottima qualità che si sono alternati su Weekly Shonen Jump senza esser mai arrivati a splendere, basterebbero 2/3 opere d’impatto narrativo e visivo per non far rimpiangere Haikyuu, The Promised Neverland e Demon Slayer.
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