Andarsi a recuperare vecchi videogiochi è a tutti gli effetti una forma di collezionismo, alcuni di essi, infatti, col tempo sono arrivati a valere centinaia di euro. Uno youtuber, quindi, in tal senso ha fatto jackpot trovando diversi titoli ambiti dagli appassionati in un negozio chiuso da 27 anni.
Questo piccolo negozio di videogiochi del Nebraska, quindi, fu costretto a chiudere ed il proprietario non si preoccupò neanche di svuotare il magazzino trovandosi oggi a possedere una vera e propria miniera d’oro. Questa collezione, dunque, ripercorre alcuni fasti dell’epoca a cartucce.
Nel negozio, infatti, spiccano giochi per Super Nintendo, Sega Mega Cd, Mega Drive o come conosciuto in Usa Genesis e Saturn. A sorprendere però sono soprattutto le cartucce 3do le quali sembrano praticamente nuove con persino la plastica protettiva ancora intatta.
Come viene mostrato nel video dello youtuber Thisisgameroom, quindi, nel negozio ci sono stati ritrovamenti come Castelvania: Bloodlines, Brainlord, Breath of Fire II, Zombies Ate My Neighbors, Sunset Riders, Contra: Hard Corps, TMNT: Turtles in Time, Chrono Trigger, Final Fantasy III, Secret of Evermore.
Non solo, non sarebbero mancati titoli più recenti come gli sportivi Madden e Fifa. La notizia ha fatto il giro del web tanto che gli esperti del settore hanno provato a fare una stima sul valore dei videogiochi ritrovati ma senza avere una lista completa è quasi impossibile.
Ad esempio il solo Chrono Trigger per Super Nintendo da solo può arrivare a valere sino ai duemila euro. Mutant Ninja Turtles IV: Turtles In Time e Final Fantasy III, invece, si assestano sui mille euro a copia. Chiude questa top tre dei titoli ritrovati con più valore Sunset Riders il quale può arrivare a costare fino ad un massimo di seicento euro.
Insomma come abbiamo visto nessuno di questi titoli da solo può valere un lussuoso appartamento in centro città ma parliamo comunque di un bel bottino considerato come il loro prezzo sia lievitato con gli anni. Il proprietario del negozio, dunque, ha deciso di far valutare singolarmente ogni singola cartuccia prima di mettere all’asta i titoli. Insomma una storia davvero particolare e che, per certi versi, ricorda il dissotterramento delle cartucce della Atari avvenuto nel deserto del New Mexico nel 2014.
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