Gli appassionati dei classici dell’orrore conosceranno senza alcun dubbio il famoso cacciatore di vampiri Van Helsing. L’uomo compare in Dracula quando la ragazza chiamata Lucy si ammala e chiede il suo aiuto. Sfortunatamente però l’uomo capisce quasi subito qual è la causa dei suoi mali, ossia un morso di vampiro.
Nonostante ciò, il medico tenta fino all’ultimo di salvare la ragazza adoperandosi con l’aglio e con varie trasfusioni di sangue. Quando la ragazza si trasformerà, dunque, egli racconterà al resto del gruppo cosa sta succedendo e mediante l’aiuto di Jonathan Harker riuscirà a rintracciare dove si nasconde Dracula.
Dato che Van Helsing conosce bene quei mostri sarà un gioco da ragazzi per lui rintracciare il vampiro più famoso della storia nonostante egli si sia rifugiato in Transilvania. Per rintracciare il mostro, dunque, il professore utilizza Mina, la moglie di Jonathan, anche lei morsa e per tanto in contatto con Dracula.
Messa sotto ipnosi, quindi, la donna confesserà la posizione della creatura della notte permettendo ai protagonisti di pensare ad un contrattacco. Le origini del personaggio, inoltre, sono molto variegate dato che, ad esempio, il nome Abraham è lo stesso dello scrittore del libro, Bram Stoker.
Sebbene l’autore, dunque, abbia aggiunto il prefisso van, tipicamente olandese, il cognome Helsing deriva dalla Finlandia. Per quanto riguarda l’ispirazione, Stoker potrebbe essersi basato su diverse personalità fra cui lo studioso tedesco Max Muller. Questa teoria è stata avvalorata dal fatto che, nella prima versione del libro, Van Helsing si chiamava Max Windshoeffel.
Continuando a parlare del possibile cambio di nazionalità subita dal cacciatore, nel libro vi è un errore, infatti, quando è stupito grida “Gott im Himmel”, che è tedesco e non olandese. Il personaggio ha ottenuto un successo tale che ha fatto diverse apparizioni anche in altri medium dove fra l’altro è lui a sconfiggere Dracula, cosa che nel libro non succede.
Tra l’altro nel 2004 Van Helsing ha ricevuto un proprio lungometraggio dove però non è un medico ma bensì un cacciatore di mostri. Una versione simile dell’eroe, inoltre, ha invaso anche il mondo manga nell’opera di Kota Hirano chiamata proprio Hellsing. Insomma da semplice comprimario del libro, lo studioso ha ricevuto un successo inaspettato.
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