Di seguito la spiegazione del finale della seconda stagione di The Witcher spiegato dalla stessa creatrice.
The Witcher è una serie televisiva polacco-statunitense pubblicata a partire da dicembre 2019 sulla piattaforma streaming Netflix.
Creata da Lauren Schmidt Hissrich, è basata sulla serie dell’autore polacco Andrzej Sapkowski, Saga di Geralt di Rivia.
La serie narra le vicende di Geralt di Rivia, un mutante che uccide mostri in cambio di denaro che sembra essere destinato alla principessa di Cintra, Cirilla, chiamata Ciri. Il tutto si svolge in uno stato in cui la terra è nel caos e Geralt nelle sue avventure si circonda di personaggi come Yennefer, una maga e Ranuncolo, un bardo, il tutto in un mondo dove l’equilibrio è sempre instabile e le razze civilizzate di nani, umani, elfi, fate e altre creature magiche devono convivere con la minaccia dei mostri.
Inizialmente la serie doveva essere adattata in un film per Netflix ma dopo una lunga discussione si è deciso di adattare il materiale di otto libri in una serie tv con varie stagioni.
Ad interpretare il protagonista, c’è l’ex Superman, Henry Cavill che sin da subito ha raccolto consensi favorevoli da parte dei fan della saga.
La seconda stagione è stata rilasciata sulla piattaforma a dicembre nel 2017 e la sua creatrice ha dato alcune spiegazioni del finale direttamente in un’intervista rilasciata sul canale Youtube ufficiale di Netflix.
Lauren Schmidt Hissrich ci spiega come il personaggio della Madre Immortale è basato sul mito di Baba Yaga e la scelta di basarsi su di lei è dato dal fatto di aver scoperto che è un mostro di cui esiste una versione diversa in ogni cultura.
Da questo nasce l’idea di utilizzare un mostro che duri una stagione intera, oltre che quelli per cui combatte il protagonista, capace di legare le storie di Geralt, Ciri e Yennefer senza che questi si legano pertanto entrando e uscendo dai loro mondi fino allo scontro finale.
La scelta, inoltre di rivelare l’identità di Ehmyr come padre di Ciri soltanto alla fine della seconda stagione cosa che invece nei libri avviene come un colpo di scena è data dal fatto che la produzione vuole indurre il pubblico a scoprire molto di più su Ciri stesse e sulle sue origini, sulla sua stirpe e sulla sua discendenza nelle successive stagioni.
La serie ha avuto due prequel, sempre prodotti per Netflix: il film d’animazione The Witcher: Nightmare of the Wolf, e la miniserie, in lavorazione, The Witcher: Blood Origin.
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