Dal 7 gennaio è disponibile su Amazon Prime Video il nuovo film diretto da George Clooney: The Tender Bar. La pellicola, prodotta dallo stesso colosso dell’e-commerce, è una trasposizione dell’omonimo libro scritto da J.R. Moehringer.
In Italia, invece, il volume, pubblicato da Piemme, è arrivato con il titolo Il Bar dalle Grandi Speranze. Proprio a causa del suo essere una trasposizione, il film ha diviso la critica che in alcuni casi ci è andata giù pesante. Nonostante ciò Clooney ha fatto un ottimo lavoro alla regia mettendo in scena fedelmente ogni aspetto del libro autobiografico di Moehringer.
Non mancano alcune licenze poetiche ed un’enfatizzazione dei sentimenti tipica dei film ma non stona con il contesto anzi lo rende per certi versi ancora più reale. Una buona riuscita del progetto figlia anche di un Ben Affleck in forma smagliante che ha ricoperto il ruolo chiave dello zio Charlie.
Parlando senza fare troppe anticipazioni sulla trama, il film si svolge nella Long Island del 1970 e ha come protagonista lo stesso autore del libro il quale si sta trasferendo insieme a sua madre a casa dei nonni. Questo trasferimento risulterà fondamentale nella vita di Moehringer, infatti, è qui che conoscerà zio Charlie.
Quest’ultimo, infatti, prenderà il piccolo sotto la sua ala insegnandogli tutto ciò che sa e trasmettendogli il suo amore per la lettura all’interno del suo bar: The Dickens. Il film, quindi, ci mostrerà la formazione del futuro autore anche se in una maniera leggermente troppo veloce rispetto al romanzo che si prende i suoi tempi.
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Un problema legato ovviamente al medium differente e non ad una carenza registica anche perché la pellicola dura solamente un’ora e quaranta. Forse l’unica parte realmente pesante da guardare è quella centrale ma nel complesso il film si dimostra solido e realizzato con cura dei dettagli.
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Per quanto riguarda il registra, Clooney ha senza dubbio mostrato dei passi in avanti rispetto alle sue prime produzioni arrivando ad avere un proprio stile. La scelta di inserire scene molto vintage e dei colori caldi tipici dell’epoca in post produzione, inoltre, funziona permettendoci di inserirci ancora meglio nel periodo storico della pellicola.
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