Nei giorni scorsi ha fatto il suo debutto anche in Italia la nuova serie Netflix, The Sandman: la trama è tratta da una drammatica storia vera.
Dopo aver catalizzato l’attenzione di tutto il mondo con la quarta stagione di Stranger Things, il catalogo Netflix è entrato in letargo per diverse settimane, ma questo inizio agosto ha portato in dote due prodotti di indubbio valore. Il primo è il film d’azione The Gray Man, una pellicola che non ridefinisce il genere e che non vuole essere impegnata, ma che fa il suo dovere per intrattenere il pubblico e regalare due ore di spensieratezza.
Gli appassionati di fumetti DC sapranno che la serie è tratta dagli omonimi fumetti scritti da Neil Gaiman tra gli anni ’80 e ’90. Proprio i fan della saga temevano che questo adattamento potesse tradire l’essenza e sminuire la profondità della saga, ma Netflix ha lavorato fianco a fianco con Gaiman proprio per evitare che ciò accadesse ed il risultato è stato eccellente.
Se avete visto la serie, molte delle persone del mondo in cui si trovano nel mondo fantastico cadono in un sonno profondo dal quale non si risvegliano. Nel mondo di The Sandman questo fenomeno è spiegato con l’intervento di Morfeo, il dio greco del sogno che li richiama a sé. Tuttavia pare che l’idea di un mondo gravato dall’epidemia di sonno non sia venuta a Gaiman leggendo i classici della letteratura greca o studiandone la mitologia, ma da un evento che si è realmente verificato all’inizio del XX secolo.
Tra il 1916 ed il 1924 si diffuse una strana epidemia che colpì milioni di persone in tutto il mondo. Si pensa che potesse trattarsi di un virus con effetti letali su chi lo contraeva. I soggetti che venivano colpiti da quella che fu chiamata encefalite letargica o encefalite di Von Como (dal nome del primo che ne descrisse i sintomi) cadevano in un sonno profondo simile al coma, dal quale nella maggior parte dei casi non si risvegliavano più.
Negli otto anni in cui venne riscontrata costantemente la diffusione dell’epidemia, sono morte milioni di persone e quelle che si sono risvegliate dal coma o sono morte poco dopo o hanno sviluppato problemi neurologici durante la vecchiaia. Per l’encefalite letargica non è mai stata trovata una vera e propria cura o un vaccino, dunque si ritiene che sia divenuta endemica e che la maggior parte delle persone abbia sviluppato delle difese per contrastarla.
Dopo il 1924, infatti, sono stati segnalati alcuni casi di “Ipersonno”, ma mai questi sono sfociati in forme epidemiche. Come detto le caratteristiche dell’epidemia che ha portato alla morte di 5 milioni di persone (quelle accertate) hanno fatto pensare ad un’infezione virale, tuttavia ancora oggi l’eziologia non è stata stabilita con certezza.
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