Superman e la maledizione videoludica: perché il supereroe non funziona

Superman e i videogame hanno un pessimo rapporto: le ragioni dietro la maledizione che accompagna il brand sin dagli esordi.

Data l’importanza del fumetto e del personaggio, si fatica a credere che non sia stato sfruttato a dovere nel mondo videoludico. Superman è uno dei supereroi più amati di sempre eppure pare che non trovi uno spazio commerciale in un mondo che almeno in teoria sarebbe ideale come quello dei videogiochi. L’unico periodo in cui si è riusciti a sfruttarlo a dovere è stato quello compreso tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90, ovvero quando la prima saga di film dedicati all’uomo venuto da Kripton usciva nei cinema di tutto il mondo aprendo la porta ad un genere cinematografico che oggi domina il settore: i cinecomic.

Il primo videogame della serie è stato pubblicato su Atari nel 1979 ed era un classico gioco a scorrimento verticale ed è stato il primo Tie-in della storia con un film. Dopo un vuoto di 6 anni il supereroe è tornato con Superman: The Game per Commodore 64 e anche questo basato sulla storia del film. Nel 1988 è arrivato Superman per Nintendo e per Sega. L’anno successivo è stato pubblicato il seguito The Man of Steel e nel 1992 un reboot del titolo per il Sega Mega Drive. L’era 2D è stata conclusa dalla pubblicazione di The Death and The Return of Superman, basato sulla saga dei cloni del fumetto DC.

Quei videogame, sebbene non ebbero un successo strepitoso (difatti nessuno o quasi se ne ricorda), funzionavano per via del limite tecnologico dell’epoca. Si trattava infatti di picchiaduro a scorrimento, un genere che nasceva per sala giochi e che spopolava anche nelle prime console casalinghe. A differenziarlo dagli altri videogame dello stesso genere era principalmente la grafica del personaggio e dei nemici, ma poi funzionava come qualsiasi altro gioco: una serie di quadri in cui andare avanti abbattendo tutti i nemici che si presentavano davanti e dietro.

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Superman e l’era 3D nei videogiochi

L’ingresso della grafica poligonale nel mondo dei videogiochi ha portato ad un blocco dello sfruttamento del brand e all’inizio della maledizione videoludica dell’uomo d’acciaio. Per 5 anni circa i fan sono rimasti orfani di titoli sull’amato supereroe, finché non è arrivato per Nintendo 64 Superman The New Adventures nel 1999. Si trattava del primo videogame in 3 dimensioni sul personaggio della DC Comics e del primo vero fallimento: il gioco semplicemente non funzionava, era piatto nel gameplay, privo di livello di sfida e di una narrazione valida. Le critiche furono tali da indurre la cancellazione del porting per Playstation.

Nel 2002, in concomitanza con il reboot cinematografico sono usciti due videogiochi, uno che riprendeva il nome del film – The Man of Steel – ma che era basato su  una saga del fumetto ambientata nel futuro, e un altro – Shadow of Acropolis – con una storia completamente inedita. Il primo è stato completamente bocciato dalla critica e dal pubblico, mentre il secondo ha ricevuto recensioni sufficienti ma scarsa considerazione dagli utenti.

Nel 2003 è arrivato per Gameboy Advance Cowntdown to Akropolis e nel 2006 due titoli ispirati al secondo film con protagonista Henry Cavill, ovvero Return (per tutte le console sul mercato) e Returns Fortress of Solitude. Tutti e tre questi titoli hanno ricevuto un’accolgienza tiepida dalla critica e quasi inesistente dal pubblico. Non è un caso che dopo quest’ultimo tentativo non sia più uscito un videogame con protagonista l’uomo d’acciaio.

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Superman e la maledizione videoludica: Warner Bros prova a riesumare il brand?

L’ingresso della grafica 3D e di un modo più complesso di sviluppare un videogame ha reso complicato fare rendere al meglio il personaggio di Superman all’interno di un simile contesto. Da un lato, almeno inizialmente, si è trattato di un problema tecnico: con le prime console capaci di sfruttare la nuova fisica e la nuova prospettiva, infatti, era complesso rendere al meglio sia i poteri dell’uomo d’acciaio, sia la fisica di gioco per i combattimenti e gli spostamenti del protagonista. Dall’altro c’è il problema di bilanciare un gameplay dove il protagonista dovrebbe essere talmente potente da rendere gli npc delle vittime sacrificali.

Proprio allo scopo di sfruttare le maggiori potenzialità di calcolo di Xbox 360 e Ps3, nel 2007 era in sviluppo un nuovo videogame sul supereroe che doveva essere ambientato in un open world. La struttura aperta del mondo di gioco era ciò che serviva a rendere credibile l’eroe di Krypton, ma lo sviluppo di un concept funzionante e credibile è risultato più complesso del previsto e il progetto è stato cancellato.

Un videogame è sviluppo?

A proporlo a Warner Bros è stata Rocksteady, softwarehouse che da 15 anni a questa parte ha reso giustizia a Batman con la serie Arkham. Il publisher, visti gli insuccessi degli anni precedenti, ha deciso di bocciare il progetto. Oggi, a distanza di quasi cinque lustri da quella bocciatura, non è stato mai più prodotto un videogame su Superman. Da qualche tempo a questa parte, però, girano voci su un possibile imminente annuncio.

Le speranze dei fan di vedere un titolo in stile Marvel Spider-Man o Arkham sono state oggi alimentate da una comunicazione di Warner Montreal, nella quale si legge che gli sviluppatori sarebbero al lavoro su un secondo titolo tripla AAA oltre all’imminente Arkham Knighs. Tutti hanno subito pensato che si possa trattare del tanto vociferato videogame su Superman, ma al momento si tratta solo di speranze.

Se è vero che le nuove console permettono di creare un mondo con una fisica credibile in cui i movimenti di Superman sarebbero credibili e il gameplay potrebbe essere finalmente divertente, rimane il problema sulla coerenza di fondo. Stiamo parlando di un supereroe talmente potente da non avere rivali o quasi. Rispettare il personaggio e renderlo credibile porterebbe a farlo essere troppo forte per gli avversari base e avvincenti solo gli scontri con i boss.

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