In occasione dell’ anniversario di P.T., il progetto cancellato di Silent Hills, Kojima lo ricorda sul web e ripartono i rumor incontrollati.
Silent Hill è uno dei giochi che ho maggiormente amato durante la mia pubertà e adolescenza, un horror psicologico in grado di instillare un continuo senso di incertezza, una crescente angoscia, forse l’unico videogioco del genere che riusciva a restituire quelle sensazioni che lascia un buon film dello stesso genere.
Come fan della saga sono stato il primo ad aver sofferto per l’addio del suo creatore – passato all’epoca a Sony per creare il discutibile Forbidden Siren – e la conseguente caduta del brand nell’abisso dell’anonimato. Tutti coloro che hanno amato i primi tre capitoli sono stati sollevati quando Konami ha deciso di interrompere la produzione di nuove iterazioni, in attesa di trovare un team in grado di restituire al brand l’originaria atmosfera e qualità.
Purtroppo nel 2015 Kojima e Konami sono entrati in conflitto per via dello sviluppo travagliato di Metal Gear Solid V The Phantom Pain. Il creativo aveva bisogno di maggior tempo per rifinire il capitolo finale della saga per come l’aveva immaginato, ma Konami non voleva concederglielo e lo ha obbligato a concluderlo. Il risultato è stato un gioco che finisce prima che finisca la storia che voleva raccontare. Post credit, portando a termine missioni già affrontate in cui cambia solo il parametro di difficoltà, i giocatori potevano vedere ciò che al termine del gioco era rimasto in sospeso.
Questo scontro ha portato alla cancellazione di Silent Hills e all’addio di Kojima a Konami. Il successivo accordo tra il creativo nipponico e Sony ha aperto alle indiscrezioni sul possibile approdo del gioco cancellato sulla Playstation. Indiscrezioni che non trovavano riscontro con la realtà, visto che rimaneva un brand di proprietà di Konami e che difficilmente l’avrebbero fatto sviluppare all’ex dipendente con cui i rapporti si erano conclusi in modo rocambolesco.
Com’era logico immaginare, il progetto di Kojima per Ps4 era un altro: Death Stranding. Del progetto originale, il titolo ha conservato solo l’atmosfera horror e la collaborazione con Norman Reedus e Guillermo Del Toro. Da quando è uscita, ormai quasi due anni fa, la Ps5, le voci sul possibile ritorno di Kojima su Silent Hills tornano ciclicamente. La situazione, però, non è cambiata in questi 7 anni: il brand rimane in mano a Konami e difficilmente lo affiderà all’ex dipendente.
Tutti sanno che il gioco difficilmente verrà sviluppato da Kojima e si sa anche che con ogni probabilità il suo team è già al lavoro sul seguito di Death Stranding, oltre che su un non meglio precisato progetto in esclusiva per Xbox. Viste le informazioni emerse in questi mesi, il gioco Konami sarebbe il terzo progetto in sviluppo. Qualora fosse davvero affidato alla Kojima Production e considerando i tempi medi di sviluppo di un gioco (3-5 anni), quando dovrebbe uscire?
Insomma appare assurdo parlare ancora di un progetto abortito 7 anni fa e di cui non si sa nulla. Specie se ad alimentare le voci è un tweet celebrativo di Kojima per l’ottavo anniversario di P.T., a cui Guillermo Del Toro ha risposto con un F.K. che starebbe ad indicare ‘F*** Konami”. Il tweet è fatto di proposito per attirare l’attenzione (il producer giapponese è un maestro in questo) di social e media, così come la risposta di Del Toro.
Non c’è alcun significato recondito, non è l’indizio di nessun progetto e no, non significa che Silent Hills è stato affidato a loro due. Probabilmente Konami non ha alcuna intenzione di riesumare il brand, così come non produce più giochi differenti da eFootball ormai da anni. Sognare un ritorno in grande stile di un gioco che tutti abbiamo amato è lecito, ma illudersi ogni due-tre mesi è puro masochismo.
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