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Scarlett Johansson come non l’avete mai vista: tutti senza parole

La tecnologia, soprattutto in ambito robotico, sembra stia facendo passi da gigante ma non tutti sembrano interessati ad usarle per migliorare il mondo. Un ricercatore, infatti, chiamato Ricky Ma, ha usato il proprio talento per crearsi un personale robot ispirato a Scarlett Johansson.

La macchina, dunque, chiamata Mark I, come la prima armatura costruita da Tony Stark in Iron Man, è venuta a costare 50mila dollari ed un anno e mezzo di tempo. Quello che stupisce da un punto di vista ingegneristico è che Ricky ha imparato da autodidatta, riuscendo persino a mettere in pratica il tutto con ottimi risultati.

Dopo un anno e mezzo di lavoro e 50mila dollari spesi, Ricky Ma è riuscito a creare il primo prototipo del robot raffigurante Scarlett Johansson

Scarlett Johansson Robot- Fantasynow.it

L’esempio fornito da quest’ultimo ci fa capire come ormai le informazioni per creare un proprio robot, come l’uso della stampante 3D, del CAD e del CAE, siano accessibili per chiunque, anche per chi non se ne intende di ingegneria.

Come dichiarato dallo stesso Ma, il 70% di questa Scarlett Johansson meccanica, infatti, è stata assemblata utilizzando una semplicissima stampante 3D. Lo scheletro del robot, infatti, è pura plastica che poi è stata ricoperta con il silicone per fare la pelle e del liquido per ricreare gli occhi.

Il lavoro di Ricky è stato pressoché maniacale dato che ha fatto sì che la macchina possa rispondere a gesti e verbalmente a diversi comandi e domande. Probabilmente questa è stata la fase di lavoro più difficile per l’uomo considerando che ci vogliono diverse abilità di programmazione ed elettromeccanica per impostare determinati aspetti in un robot.

Nonostante il grande lavoro la macchina presenta ancora alcune lacune

Ricky Ma ed il suo robot- Fantasynow.it

Ovviamente questo primo prototipo non è perfetto anzi sembra quasi uno dei mostri usciti dai film di John Carpenter che la bellissima attrice guardando gli occhi spenti della macchina. Non solo, ovviamente le movenze sono decisamente meno fluide della sua controparte reale.

Come detto, dunque, non bisogna aspettarsi una replica di Scarlett Johansson fedele al 100% ma allo stesso tempo possiamo dedurre come col tempo e con il dovuto sviluppo questo robot potrebbe avvicinarsi tantissimo.

In un video pubblicato su Youtube, e che lasciamo qui sotto in allegato, possiamo vedere come il Mark I risponde ai vari complimenti che le vengono fatti. Per molti però questa funzione è un chiaro esempio di oggettificazione della donna, vedremo, dunque, se queste critiche faranno apportare qualche modifica al programmatore.

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