Cinema

Robert Pattinson, il commento che fa infuriare i fan di Batman: “Non ha senso”

Robert Pattinson, protagonista del prossimo film sull’uomo pipistrello, ha fatto infuriare i fan del personaggio con un commento ironico.

In occasione della presentazione di The Batman, film diretto da Matt Reeves in uscita il prossimo 3 marzo nei cinema italiani, il protagonista della pellicola Robert Pattinson ha commentato le prime storie sul cavaliere oscuro in maniera ironica, suscitando la reazione non troppo compiacente dei fan boy più sfegatati dell’uomo pipistrello. Mettere in discussione la genesi dell’eroe, infatti, è qualcosa che non si può fare con i fan più sfegatati, ma va detto che il buon Robert era ironico e poi non aveva più di tanto torto: la genesi raccontata da Frank Miller ha  più o meno senso come il personaggio che lo ha reso famoso che brillava alla luce del sole.

Ma di cosa stiamo parlando? In una recente intervista rilasciata a MovieMaker riguardo proprio all’imminente uscita del suo film, Pattinson analizza il primo fumetto di Frank Miller che ha letto perché il regista voleva che si prendesse ispirazione proprio dalla saga creata dal fumettista americano. A tal proposito dice – senza citare ovviamente l’autore – le seguenti parole: “Nei primi fumetti di Batman c’era qualcosa che mi piaceva davvero tanto. In alcuni racconti invece è semplicemente seduto a casa sua e a un certo punto un pipistrello sfonda la finestra, e lui dice: ‘Ecco fatto! Sarò un pipistrello!’ Non ha alcun senso”.

Robert Pattinson parla delle differenze tra il suo Bruce Wayne e quelli precedenti

Come capita spesso quando ci si trova di fronte all’ennesimo reboot di una saga già vista e rivista, anche in questo caso in molti si sono chiesti il perché bisognerebbe andare al cinema a vedere sempre la stessa storia. Se nel caso della saga del Cavaliere Oscuro si riprendeva il nuovo corso fumettistico ideato da Frank Miller, staccandosi dal personaggio classico visto nei film precedenti, in questo caso la matrice d’ispirazione è la medesima, dunque perché fare cominciare tutto d’accapo e cosa spinge il pubblico a voler scoprire questa ennesima riproposizione?

Un motivo lo ha spiegato lo stesso Robert Pattinson e risiede nella scelta di tratteggiare il personaggio in maniera meno netta, meno definita, senza la classica linea di demarcazione tra il Bruce pubblico e quello celato: “Nelle scorse iterazioni di Batman e della sua storia c’è un elemento molto famoso: Bruce a un certo punto se ne va da Gotham, fa il suo addestramento in giro per il mondo, capisce come padroneggiare se stesso e poi torna a casa e la storia ce lo mostra a questo punto come un personaggio pienamente realizzato, con la delineazione tra Bruce e Batman già compiuta: c’è il Bruce pubblico e il Bruce privato, sono quasi due personaggi distinti e può controllarli facilmente, può scegliere quale parte interpretare. In questa versione, invece, le linee sono molto sfocate: qui l’‘io’ di Bruce si sta in qualche modo disintegrando“.

Ci troveremo di fronte, insomma, un personaggio più moderno. Bruce e Batman abbandonano l’aura supereroistica per presentarsi in una versione decisamente più umana, in cui i contorni tra una personalità e l’altra del miliardario giustiziere sono sfumati e l’alternanza di queste due anime e di queste due vite influisce sulla psiche del protagonista.

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