Mentre nel mondo si sta discutendo dell’utilizzo benefico della cannabis per combattere il Parkinson, uno studio ha scoperto come giocare ai videogiochi aiuti i pazienti appena colpiti da un ictus. Nello specifico l’attività ludica promossa da Recovery Rapids permetterebbe ai malcapitati di recuperare lentamente le loro capacità motorie.
Nello specifico lo studio è stato condotto dall’Università del Missouri- Columbia, la quale stava cercando un metodo alternativo al classico percorso riabilitativo. I motivi che hanno spinto i ricercatori a proseguire con il loro lavoro sono i costi, sia in termini economici che di tempo, della normale riabilitazione.
Con Recovery Rapids per Kinect potremo recuperare le nostre funzioni motorie divertendoci con simpatici minigiochi
Tra questi rimedi alternativi, dunque, c’è stato anche il videogioco ideato da Microsoft per Kinect Recovery Rapids. Nel titolo sviluppato da Biodex, infatti, i pazienti recupereranno a poco a poco la propria mobilità, soprattutto quella delle braccia, in maniera divertente e poco stancante.
A parlarci meglio della scoperta ci ha pensato proprio una delle ricercatrici Rachel Proffitt: “Il paziente è virtualmente posizionato su un kayak e, mentre si scende lungo il fiume, vengono eseguiti movimenti del braccio per simulare il remare, raccogliere rifiuti, oscillare da un lato all’altro per sterzare e allungarsi sopra la testa per eliminare ragnatele e pipistrelli, rendendo gli esercizi divertenti. Man mano che avanzano, le sfide diventano più difficili e conduciamo analisi con i partecipanti tramite telemedicina per regolare gli obiettivi, fornire feedback e discutere le attività quotidiane che vogliono riprendere man mano che migliorano”.
I videogiochi aiutano a sviluppare le capacità cognitive dei più piccoli
Uno dei vantaggi di questo metodo riabilitativo, oltre al suo basso costo, è che ruba pochissimo tempo al terapeuta il quale può concentrarsi su un numero maggiore di visite nell’arco del quotidiano. Insomma sembra proprio che Recovery Rapids offra dei benefici sia per il paziente sia per il medico tramutandosi in una situazione vantaggiosa per tutti.
Vedremo, quindi, se anche altri studi prenderanno l’esempio dell’Università e sperimenteranno l’utilità dei videogiochi che richiedono attività fisica. Ricordiamo, infatti, come il Kinect fu uno dei primi tentativi nel campo dei sensori di movimento ed ancora oggi, come abbiamo visto, riesce ad essere efficace in molteplici settori.
Negli anni, inoltre, abbiamo visto come diversi videogiochi hanno aiutato la medicina, basti pensare come quest’ultimi servano ai più piccoli per affinare alcune abilità cognitive. Per questo spesso i videogame sono impiegati anche per scopi educativi e terapeutici.