In pochi, almeno qui in Italia, sanno che Porco Rosso di Hayao Miyazaki uscì in sala per la prima volta il 18 luglio del 1992. All’epoca, infatti, il nome di quest’ultimo era sconosciuto ai più, rievocando ricordi solamente a chi aveva seguito l’anime di Conan- Il Ragazzo del Futuro.
Per il debutto in Italia di Porco Rosso, infatti, abbiamo dovuto aspettare addirittura il novembre del 2010. Fra l’altro chi non ha potuto ammirare le opere di Miyazaki potrà rimediare proprio in questi giorni dato che Lucky Red sta riportando in sala le sue pellicole più famose.
Passando alla trama del film, quest’ultimo è ambientato nel 1929, ed ha come protagonista un aviatore che ha partecipato anche alla Prima Guerra Mondiale, Marco Pagot. Proprio nel conflitto è stato sfigurato tanto che il suo volto è arrivato ad assumere sembianze suine.
Finita la guerra, dunque, il protagonista ha iniziato a lavorare come cacciatore di taglie di pirati dell’aria. Marco, dunque, ha abbandonato l’esercito a causa dell’arrivo del fascismo, il quale, è sempre stato mal visto dall’uomo.
I suoi nemici però hanno deciso di dare la caccia a quest’ultimo ingaggiando l’asso dell’aviazione americana, Donald Curtis. Il pilota a stelle strisce, dunque, riesce ad abbattere il velivolo di Porco Rosso mentre lui stava sorvolando Milano.
Nonostante la caduta il protagonista ne esce illeso e si rimette da subito in marcia provando a riparare il proprio mezzo. Non contento però Curtis darà la caccia ad un’amica di Marco che è da sempre innamorata di lui. Scoperto di aver fallito nella sua missione però, quest’ultimo sfiderà in un ultimo duello Pagot.
Porco Rosso, quindi, oltre ad essere un capolavoro dell’animazione, è anche una profonda critica alla guerra ed al fascismo. Inizialmente però l’idea di Miyazaki non era questa, anzi, il prodotto sarebbe dovuto essere un semplice corto destinato agli aerei di linea.
Lo scoppio della guerra nella ex Jugoslavia però diede all’uomo l’incipit per stravolgere la storia e fare una critica per quello che stava succedendo. Sono presenti, inoltre, anche altri temi ricorrenti nelle opere dell’autore, come la maledizione che sfigura i personaggi o anche il volo, visto come metafora per innalzarsi sopra la mancanza di finezza della vita.
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