Dopo il panico scatenato dall’acquisizione di Activision da parte di Microsoft, gli utenti Playstation 5 possono tirare un sospiro di sollievo.
L’acquisizione di Activision da parte di Microsoft è stata un terremoto che ha scosso il mercato videoludico e non solo. Dopo la notizia dell’accordo, infatti, i titoli della compagnia di Redmond e quelli della società acquisita sono schizzati in alto, mentre quelli di Sony sono scesi in maniera verticale. Tutti già erano pronti a suonare il De Profundis per la compagnia giapponese e per la Playstation 5. Ma come sempre capita in questi casi si è trattato di un panico collettivo generato da una situazione imprevista.
Se è vero che adesso Microsoft ha in possesso (l’acquisizione in realtà si concretizzerà nel 2023) una squadra di sviluppo talmente imponente da non avere precedenti, è altrettanto vero che sul breve termine questo impatto non sarà riscontrabile. In primo luogo perché per mettere a frutto l’acquisizione, e dunque presentare qualcosa di esclusivo, ci vorrà del tempo, in secondo luogo perché con ogni probabilità i piani della compagnia non riguardano la vittoria della generazione in termini di vendite, ma l’accelerazione di un cambio di paradigma nel mercato stesso.
Gli investimenti fatti dal colosso videoludico in questi due anni rappresentano la volontà di Microsoft di spingere il suo concetto di piattaforma, che non è più quello della console più venduta o con più esclusive, ma quello di distribuire il maggior numero di abbonamenti del Game Pass. Solo rendendo indispensabile il servizio in abbonamento, infatti, questo potrà cominciare a generare profitto e porre l’azienda nel ruolo a cui punta, quello di leader del settore.
Con buone probabilità, infatti, non c’è l’intenzione di far scomparire le console Nintendo e quelle Sony, bensì quella di far entrare queste due aziende nel suo ecosistema. Come? Non acquisendole o costringendole a ritirarsi, ma offrendo il proprio servizio in abbonamento anche a quelle che fino a un paio d’anni fa erano considerate concorrenti e che adesso potrebbero essere considerate partner.
Playstation 5, Microsoft conferma che Call of Duty rimarrà multipiattaforma
La sensazione che Microsoft voglia puntare a creare un ecosistema in cui il game pass diventi una specie di Windows dei videogiochi è data dalla strategia comunicativa della compagnia. Da anni l’azienda non manda più messaggi minatori alla concorrenza, ma anzi si complimenta quando arrivano dei risultati eccellenti. In passato Phil Spencer ha anche ammesso di aver proposto a Sony e Nintendo di far entrare il game pass anche nei loro store online.
L’ulteriore indizio in tal senso è arrivato nelle ultime ore, quando proprio il boss di Xbox ha confermato che Microsoft ha tutte le intenzioni di rispettare gli accordi contrattuali e che Call of Duty rimarrà (per il momento) un titolo multipiattaforma. Una dichiarazione che spegne le preoccupazioni di tanti utenti Playstation e che conferma che l’acquisto di Activision non è (per questa generazione almeno) la mazzata definitiva al mercato che tutti hanno ipotizzato.
Il mercato videoludico è cresciuto al punto che Sony potrà trovare la sua nicchia di mercato fatta dagli appassionati che amano le sue produzioni. Similarmente a Nintendo – compagnia che sfugge alle logiche di mercato e vende comunque quanto le altre compagnie se non di più – l’altra grande potenza videoludica nipponica può sopravvivere offrendo delle esperienze talmente identificative (lo fa già da anni con ottimi risultati) da renderle imprescindibili agli occhi degli appassionati.
Poco importa se Microsoft si prenderà a breve la leadership del mercato a suon di acquisizioni miliardarie, le tre compagnie possono continuare a coesistere e rendere più variegato e ricco il mondo videoludico che ha acquisito un ruolo sempre più importante nella società attuale. Le prospettive a questo punto possono essere due: una in cui Microsoft riesce a imporre il proprio game pass anche sulle console Sony e Nintendo, l’altra in cui l’azienda americana diventa il contenitore di tutte le altre, per un servizio in cui esistano tutti i videogiochi che la gente desidera.