Uno dei film ispirati all’universo videoludico più originali è sicuramente Pixels. Il film diretto da Chris Columbus è un vero e proprio omaggio ai nostalgici delle sale giochi. Sono tantissimi, infatti, i personaggi presi dai videogiochi degli anni ottanta.
Ad esempio, tra gli alieni che attaccheranno i nostri protagonisti troveremo alcuni tramutati in Pac Man. Non solo tra le varie citazioni non mancheranno Donkey Kong, Galaga e Space Invaders. Andiamo a vedere, quindi, alcune curiosità legate proprio alla pellicola divenuta un vero e proprio cult fra gli appassionati.
La prima riguarda proprio la scelta del regista. Chris Columbus, infatti, è sembrato fin da subito l’uomo giusto dato che aveva una grande esperienza nelle commedie e nei film con effetti speciali particolari. Per questo motivo, dunque, il produttore esecutivo Michael Barnathan ha pensato fosse l’uomo giusto per girare Pixels.
Un altro aspetto che ha richiesto un lavoro minuzioso è stato quello legato al realismo dei personaggi. Molti dei videogiochi citati, infatti, come sappiamo, erano in due dimensioni e di conseguenza bisognava dargli una capacità di movimento che non risultasse troppo legnosa a schermo.
Nella pellicola ci sono stati alcuni cambiamenti rispetto al materiale originale, ad esempio, l’errore nel gioco Galaga è stato usato ai fini della trama. Memorabile, inoltre, la scena in cui i protagonisti vengono sfidati a Pac Man. Nonostante la rappresentazione reale del pallino giallo, per rappresentare i fantasmi si è scelto di usare delle Mini Cooper, perfette sia come colori che come velocità per rappresentarli.
Proprio in quella scena come quarto giocatore viene scelto proprio il creatore del famoso cabinato, il professor Iwatami interpretato da Denis Akiyama. Qui l’uomo spiega di essere un riparatore di cabinati, lavoro che Iwatami fece davvero prima di creare il videogioco.
Un’altra particolarità riguarda Kevin James che per abituarsi ad interagire con oggetti inanimati ha piazzato delle palline da tennis in casa che hanno sostituito i suoi familiari. Come ha spiegato l’attore, infatti, un modo per rimproverarli, anche se erano delle semplici palline immobili, lo trovava sempre nell’arco della giornata e questo lo ha aiutato poi sul set di Pixels. L’ultima curiosità riguarda la scena dei campionati di videogames che per essere girata ha richiesto la ristrutturazione di centinaia di cabinati.
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