Once Upon a Time 3×16: It’s Not Easy Being Green, la recensione

Once Upon a Time 3x16: It’s Not Easy Being Green, la recensione

It’s Not Easy Being Green” è il sedicesimo episodio della terza stagione della serie tv fantasy statunitense Once Upon a Time (C’era una volta, in Italia), andato in onda il 7 aprile negli States.

L’invidia è una brutta bestia! Lo sa bene Zelena, che lo ha sperimentato sulla propria pelle (letteralmente parlando). “It’s Not Easy Being Green” è il titolo della puntata che vede come protagonista e ripercorre il passato della malvagia Strega dell’Ovest.

[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che la seguente recensione contiene spoiler sulla trama. Se non hai visto l’episodio o non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]
Once Upon a Time 3x16: It’s Not Easy Being Green, la recensione
Tutto ha inizio, con quello che ormai rappresenta un classico della serie: l’ennesimo orfano, l’ennesimo pargolo abbandonato. Il pargolo in questione è una bambina un po’ particolare: vanta una parentela di non poco conto (primogenita di Cora, sorellastra di Regina) e ha un’innata predisposizione alla stregoneria. Una donna di buon cuore decide di adottarla e ironia della sorte sceglie di chiamarla Zelena, la cui traduzione dal croato è verde (o almeno così dice Google).

Once Upon a Time 3x16: It’s Not Easy Being Green, la recensione

Ebbene, il Regno di Oz non regala molte gioie alla futura Strega dell’Ovest: morta la madre, il padre ammette senza problemi (a parte quelli con l’alcool) il disprezzo per quella che rivela non essere sua figlia. “You’re wicked” (sei malvagia!) si rivolge carinamente alla figliastra, che appresa la realtà dei fatti decide di andarsene. Dove? Ovviamente dal grande e potente OZ, la cui enorme figura nascosta da un telo (e omaggiata da effetti speciali vari), rivela a Zelena tutto in merito alla sua vera famiglia.

Zelena è stata abbandonata da Cora poiché non poteva darle quello che voleva: il trono. Lo scopo è stato però perseguito dalla sua secondogenita, Regina (un nome a caso), che a differenza della sorellastra ha avuto (o almeno è quello che la strega verde crede) tutto ciò che poteva desiderare, insegnante di stregoneria incluso. Eh già, perché Rumplestiltskin si è personalmente adoperato perché Regina apprendesse al meglio le tecniche dell’arte magica, in modo che quest’ultima fosse in grado di scagliare la famosa maledizione che diede vita a Storybrooke a suo tempo.

Ma prima di tutto questo, Zelena raggiunge il castello della sorellastra in un paio di colpi di scarpa (sì, c’entrano loro:le famose scarpette argentate, donatele dal mago) ed incontra il Signore Oscuro.

È evidente la superiorità di Zelena nell’utilizzo della magia, che ha imparato a sprigionare traendo la forza dalle brutte esperienze vissute (perché la magia è scaturita dalle emozioni e bla bla bla), ma esiste un elemento che la rende una candidata inadeguata al compimento della missione dell’oscuro. Perché il sortilegio abbia effetto è necessario rinunciare alla persona che più si ama, peccato che nel caso di Zelena (colpo di scena!) si tratti dello stesso Rumplestiltskin, che per ovvie ragioni si affiderà dunque a Regina per portare a termine i suoi piani. Una scelta che però pagherà a duro prezzo.

Una Zelena resa sempre più verde dall’invidia per la sorellastra, fa infatti ritorno ad Oz: dopo aver smascherato il mago (che altri non è che un attore da circo, che altri non è se non Walsh) lo trasforma in un fedele seguace (una scimmia alata) e si prepara alla sua vendetta.

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Nella Storybrooke dei nostri giorni, si è da poco conclusa la cerimonia funebre di Neal/Baelfire. Tutti sono uniti nel commiato generale della veglia, quando la Wicked Witch fa il suo ingresso da Granny, con tanto di sorriso e condoglianze. La donna sfida quella che rivela essere di fronte a tutti (altro colpo di scena, ma solo per la gente di Storybrooke) la sua sorellastra. Regina chiaramente non si tira indietro e si profila uno scenario da wild wicked west!

Ma prima che l’epica battaglia abbia inizio:

  • Regina va alla ricerca di prove che attestino la sua parentela con la donnaccia dell’Ovest e le trova in una lettera. Che poi con la scusa della lettera rimedi una chiacchierata con Robin Hood, quello è un altro (interessante) discorso.
  • Emma, Charming, Snow (c’era anche lei?) e Belle fanno non ho idea di cosa facciamo in giro per la cittadina.
  • Hook fa del babysitting una vera e propria vocazione e forte dell’esperienza con Belle e Bael, si offre volontario per fare da tata ad Henry. Henry a cui rivela di avere tanto in comune con il padre che non ha mai conosciuto (è vero: sia sua madre che la madre di Baelfire sono state abbordate dal pirata).

Once Upon a Time 3x16: It’s Not Easy Being Green, la recensioneEd eccoci alla battaglia tanto attesa: Regina molla uno schiaffo alla strega verde, lei risponde facendola volare sull’orologio della città e tenta invano di rubarle il cuore. Fine.

La Wicked Witch sarà anche malvagia, ma Regina è furba, e nascondere il cuore prima della battaglia, lo dimostra. Lasciare che sia Hood a custodirlo, invece, dimostra che la donna ha un debole per il ladro della foresta.
Ad ogni modo, la battaglia contro la strega verde è appena iniziata e il fatto che la stessa possa disporre a piacimento del Signore Oscuro non semplifica di certo le cose.

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