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Once Upon a Time 3×14: The Tower, la recensione

The Tower” è il titolo del quattordicesimo episodio di Once Upon a Time (C’era una volta, in Italia), la serie tv fantasy statunitense andata in onda il 23 marzo su ABC.

L’andamento lento caratterizza e distingue la nuova puntata dalla precedenti. Nuova puntata che vede Charming come protagonista indiscusso (che culo!).

[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che la seguente recensione contiene spoiler sulla trama. Se non hai visto l’episodio o non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]

Il principe si trova nella stanza di Emma, sbalordito nel constatare come tutto sia al suo posto ed integro: dalla culla all’armadio magico, come se la maledizione non sia mai stata scagliata. Ed ecco venirsene fuori Emma, vestita come si conviene ad una principessa (sarà… ma continuo a preferire la giacca rossa). Quello che segue è un adorabile interloquire tra padre e figlia: si parla del primo ballo di lei, di quanto sia magnifica la vita a palazzo, e soprattutto di quanto Charming sia un padre ed un insegnante di ballo magnifico (insomma un sacco di boiate!). Ma non è mica finita, perché di lì a poco i toni mielosi lasciano spazio a qualcosa di ben diverso: Emma dichiara di non aver mai avuto la possibilità di avere il tipo di vita che entrambi stavano esaltando due secondi prima, ed individua il motivo nel fallimento del padre. A ciò, seguono le scuse del principe e gli inutili sforzi per trattenere la figlia a sé: la Swan sparisce  risucchiata dal ceppo magico. Il tutto é incorniciato da una (simpatica) atmosfera sinistra, con tanto di bambola che ruota la testa in stile Esorcista (era proprio necessario?).

A questo punto Charming si sveglia: eh sì, era tutto un sogno. E il mondo reale (quello della Foresta Incantata) attende il principe con una notizia: “aspettiamo un bambino” annuncia Snow raggiante e con una pancia che rende evidente lo stato delle cose. Eppure il caro Charming riesce ad esserne comunque sorpreso e non penso finga (forse è addirittura sollevato dal fatto che tutti quei chili di troppo non abbiano a che fare con le cibarie reali).

Intanto a Storybrooke, la squadra anti-crimine decide come muoversi: Regina si occuperà di Henry (sempre ignaro di tutto), mentre il trio Hook, Charming e figlia cercherà prove del passaggio della strega nell’ufficio del sindaco. È qui, che il nostro sempre caro ermo coll…, ehm principe trova un indizio. Infatti, nonostante Regina abbia perquisito la stanza da cima a fondo (così dichiara), occorre l’occhio di lince di Charming per fare caso alle bacche in terra, nel bel mezzo della stanza. Di qui uno straordinario ragionamento logico sempre ad opera del principe (bacche= cespuglio= bosco) porterà i nostri amici ad indagare altrove. Chiarisco per chi non possedesse le abilità deduttive di Charming: nel bosco!

Ma ad Emma ed Hook tocca fare a meno della genialità di David, che richiamato al dovere dalla mogliettina, va all’incontro con la “levatrice”.

Oh ecco, parliamone, della “levatrice”. La Strega dell’Ovest, sembra avere in pugno il Signore Oscuro. Di sicuro ha in pugno il pugnale (consentitemi questo penoso gioco di parole) con cui controllarlo. Rumple prigioniero di una gabbia, non può fare altro che filare oro (cosa che non sembra giovare al suo stato mentale) e lasciarsi fare la barba dalla strega. Questa donna si è davvero messa a fare la barba al Signore Oscuro con il suo pugnale, fingendo di tagliarlo per sbaglio per ottenere una goccia di sangue, con cui ha poi aperto la cassaforte del negozio dello stesso?  Meditiamo su questo e su come abbia potuto ottenere una rasatura che manco Gilette!

Aldilà della questione barba, Zelena ci fa capire qualcosa in più del suo personaggio, tirando in ballo la questione dell’apparenza. Come Il Signore Oscuro, non ha mai potuto celare la sua vera natura: sostanzialmente ce l’ha a morte con il mondo, poiché la carnagione verdognola non le ha mai reso giustizia.

Tornando alla foresta incantata, Charming (sì, di nuovo lui, e sarà così sino a fine episodio) confessa  a Robin Hood, di avere delle paure (non essere un buon padre per il futuro genito) che gli provocano incubi (nei quali si diletta con il ballo da sala). Hood parla al principe di una radice capace di eliminare tutte le paure e gli indica dove trovarla: a sud del bosco di Sherwood, in un luogo maledetto. Inutile che Hood rimarchi il fatto di quanto sia pericoloso il luogo: Charming è già in sella al cavallo.

Il principe non fatica a trovare la radice, ma ecco arrivare la fregatura: qualcuno invoca aiuto da una torre.

Esatto, Raperonzolo. La donna dice di essere fuggita al suo destino di erede poiché non credeva in sé stessa (aggiungerà altri dettagli in seguito) e di come la ricerca della famosa radice si sia trasformata nella sua condanna. Blatera di una strega che la tiene prigioniera nella torre e questo a Charming basta per convincerlo che serva un eroe. In realtà è tutto nelle mani di Raperonzolo, il mostro che deve affrontare è sé stessa, le sue paure che hanno preso corpo in un essere che ha le sue fattezze. La ragazza riesce ad eliminarlo solo ammettendo le sue paure e decidendo di affrontarle (davvero commovente…, un altro personaggio risolto in un’unica puntata).

È un peccato che Charming non abbia conservato i ricordi della vicenda (così come tutti quelli dell’ultimo anno trascorso nella Foresta Incantata) poiché anche a Storybrooke si ritrova a dover fare nuovamente i conti con la radice. È la “levatrice” a servirla al principe in una tazza di camomilla. Charming beve ignaro e abbindolato dalla convinzione di Snow (che si riconferma furbizia fatta persona anche in questa stagione, surclassando perfino l’amato) nei riguardi della sconosciuta, finisce per fare i conti con sé stesso, letteralmente parlando.

In tutto questo, Emma ed Hook, stanno perlustrando il bosco alla ricerca di ulteriori indizi che possano condurre alla perfida strega (che intanto è comodamente seduta a bere camomilla con gli Charming).

Inevitabile diventa l’emergere di avvenimenti passati: Emma è convinta che Hook le stia nascondendo qualcosa (e secondo la sottoscritta ha ragione: ho idea che le circostanze che abbiano consentito al pirata di trovare la salvatrice siano state molto più complicate rispetto a quelle riportate) ma non indaga oltre. Il pirata invece si concede qualche domanda in più e il discorso si sposta su Walsh (la scimmia alata con cui Emma ha avuto 8 mesi di relazione…) e sulla perenne sfiga della Swan in fatto di uomini. Hook fa intendere (per l’ennesima volta) che sarebbe felice di occuparsi del cuore spezzato della donna, che (per l’ennesima volta) si defila in tutta risposta. È interessante la frase utilizzata dal pirata : “se può spezzarsi, significa che continua a funzionare” (il riferimento è al cuore), molto alla Uomo di latta di Oz, per restare in tema con il mondo della Strega Verde (che nel contorto mondo di Once Upon a Time, la Swan sia Dorothy e la giacca rossa sia una variante delle scarpette? Bah… ).

Ad ogni modo, l’importante è questo: i due trovano una fattoria e soprattutto un rifugio (quello in cui è tenuto prigioniero Rumple). Hook invita alla cautela. Avendo a che fare con la Strega dell’Ovest è meglio premunirsi prima di avventurarsi nel rifugio, ergo: servono rinforzi.

Recuperata Regina (che intanto sta legando con Henry che le spiffera un po’ di cose sulla vita della madre) e Charming che ha appena fatto fuori il suo duplicato, si ritorna al rifugio.

I quattro si trovano di fronte ad una gabbia aperta, ma non ci sono scimmie, solo una macchina per filare: “beh, quante persone conosciamo che sanno filare oro dalla paglia? “  (seriamente, quanto mi farebbe comodo conoscere persone del genere).

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