Inizio anno amaro per Netflix che ha subito un calo degli abbonati e dei profitti: in seguito alle perdite ci sono stati dei licenziamenti.
Dopo un periodo decisamente positivo, con un aumento netto degli abbonati, coinciso con l’inizio della pandemia di Covid, Netflix ha cominciato a registrare una flessione dei nuovi abbonati nell’ultimo trimestre del 2021. La chiusura con il trend in calo non aveva spaventato più di tanto l’azienda americana, la quale aveva preventivato per il primo trimestre del 2022 un aumento di abbonamenti pari a 2.700.000.
La comunicazione agli azionisti del risultato negativo e della previsione di ulteriore perdita ha causato anche un crollo del titolo in borsa. Le azioni, che fino a prima del report fiscale valevano 220 dollari, adesso sono scese a 180. Proprio per contrastare l’andamento in calo degli ultimi mesi, Netflix sta pensando a due possibili soluzioni.
La prima riguarda l’introduzione di un abbonamento che permette la condivisione dell’account ad un prezzo maggiorato, la seconda che invece prevede un tier d’abbonamento più basso che comprenda all’interno del servizio in abbonamento la pubblicità. Una mossa che già hanno attuato sia Paramount che HBO nei loro piani abbonamento americani e che con ogni probabilità presto giungerà anche su Disney +.
Invertire il trend consentirebbe inoltre di non dover prendere scelte difficili come quella presa il 17 maggio. L’azienda, infatti, ha licenziato 150 dipendenti, motivando la decisione come obbligata dalla crescita lenta dei ricavi e dalle esigenze aziendali. Si vocifera, inoltre, che Netflix abbia licenziato 25 addetti al marketing dopo aver appreso del calo degli abbonamenti nel trimestre.
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