Miriam Leone irriconoscibile, mai vista così: tutti i fan sono senza parole. La sua bellezza ha sconvolto tutti, ma così quasi nessuno l’aveva mai vista. Scopriamo cosa le è successo.
Miriam Leone, grande protagonista della trasposizione cinematografica di Diabolik, uno dei fumetti italiani più amati di sempre, è una delle attrici più belle e apprezzate del nostro Paese. La sua sensualità esplosa con la partecipazione a Miss Italia è, se possibile, aumentata con gli anni. Inoltre lei ha da subito affiancato alla sua bellezza una grandissima capacità attoriale che le ha permesso di recitare i ruoli più disparati e difficili risultando sempre credibile e centrata nelle sue interpretazioni. I suoi fan più accaniti lo sapranno già, ma molti non l’avevano mai vista così come stiamo per mostrarvela.
Miriam Leone irriconoscibile, ma è proprio lei
Come abbiamo detto Miriam Leone è esplosa con la partecipazione a Miss Italia che l’ha vista vincitrice dell’ambito premio nel 2008. All’epoca aveva 23 anni ed oltre alla fascia di Miss Italia ottenne anche il titolo di Miss Cinema, che le venne attribuito da Ann Strasberg dell’Actors Studio insieme ad una borsa di studio. Da lì la sua carriera è stato un susseguirsi di successi. Ma com’era prima e cosa faceva Miriam Leone?
Quando vinse Miss Italia era iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania e prima ancora aveva frequentato il Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale. Ma com’era Miriam da bambina? A svelarlo è stata proprio lei in alcuni messaggi pubblicati sui social. In occasione della Festa della mamma scrisse: “Ci siamo piaciute da subito! Auguri a tutte le mamme… E alla mia” e a corredo pubblicò questa foto.
In occasione invece del suo compleanno pubblicò un’altra foto che la ritraeva bambina di fronte ad una torta.
Quella bambina oggi è un’attrice di estrema bravura e grande successo e proprio in questo periodo possiamo ammirarla al cinema con il film Corro da te per la regia di Riccardo Milani insieme a Pierfrancesco Favino.
