Microsoft punta dritta al futuro del gaming e lo fa dettando la strada all’industria: ecco perché per Xbox la console war è già finita.
Sin dagli albori dell’industria videoludica gli appassionati di gaming sono stati abituati a pensare a questo mercato come ad una “guerra” tra console. Prima c’è stata la dicotomia Atari-Nintendo, quindi quella Sega-Nintendo, Nintendo-Sony ed infine quella Sony-Microsoft. Le console della grande N, infatti, hanno deciso di slegarsi dalla corsa all’hardware migliore per offrire un’esperienza di gioco identificativa con il brand Nintendo.
Lo scontro generazionale dunque è stato negli ultimi 20 anni tra la Playstation e la Xbox, uno scontro che ha visto la console nipponica vincere due volte su tre, con la terza che è finita in un sostanziale pareggio. All’alba di questa generazione – la nona – si pensava che lo scontro tra i due colossi del gaming sarebbe continuato sul campo tradizionale, ma Microsoft ad un certo punto ha deciso di abbandonare lo scontro per rivolgersi totalmente verso un’altra direzione.
Microsoft non è interessata alla vendita delle console e nemmeno all’esclusività totale di tutte le sue ip, l’azienda vuole che il marchio Xbox e il servizio Game Pass possano diffondersi su più piattaforme possibili e probabilmente, se Sony e Nintendo fossero disponibili, lo store digitale della compagnia approderebbe senza problemi anche sulle console rivali.
Gli investimenti di questi anni sono tesi a superare il concetto di console e di generazioni per portare i videogiochi al di fuori del tradizionale ambito di esistenza. Il Game Pass è solo la porta di ingresso verso il futuro ideato da Microsoft. Presto al servizio verrà affiancato in maniera estesa (al momento è un servizio limitato) anche il Xbox Cloud Gaming, ovvero il servizio streaming di Microsoft.
Quando tutti potranno accedere comodamente e senza ritardi a questo servizio, il concetto di console da gaming verrà definitivamente superato. Grazie ad Xbox Cloud Gaming e allo streaming, infatti, tutti potranno accedere all’intera libreria di videogiochi Microsoft e terze parti inclusi nell’abbonamento anche tramite lo smartphone e le smart tv. Il processo è già iniziato, basti pensare che l’azienda americana ha da poco stretto un accordo con Samsung per inserire di default l’app Xbox sulle smart tv ed i monitor dell’azienda coreana prodotti nel 2022.
L’obbiettivo dichiarato è quello di raggiungere 3 miliardi di utenti e l’unico modo per riuscirci è quello di poter far giocare ai propri titoli i possessori si smartphone in streaming. Superare i confini dell’hardware è dunque prioritario per i piani dell’azienda che punta a diventare la piattaforma di riferimento non solo per il prossimo futuro ma per i prossimi 20 anni.
A confermarlo sono state le recenti parole di Phil Spencer in occasione di un briefing con gli investitori: “Stiamo costruendo una piattaforma in grado di raggiungere miliardi di giocatori, sia su console che su PC o attraverso lo streaming grazie a Xbox Cloud Gaming, che garantirà ai giocatori su qualsiasi dispositivo di trovare i contenuti che desiderano, si tratti di un browser web, di un’app o di un dispositivo dedicato al gaming”.
Spencer ha anche aggiunto: “Xbox Cloud Gaming dovrebbe consentire ai giocatori di usufruire di qualsiasi gioco su qualunque dispositivo, con i giochi acquistati o con quelli gratuiti”. Il capo di Xbox assicura inoltre che entro la fine del 2022 tutti i possessori del tier più alto d’abbonamento – Game Pass Ultimate – potranno giocare in streaming tutti i titoli della libreria abilitati al cloud.
Negli ultimi 4 anni, insomma, Microsoft ha lavorato e investito allo scopo di creare le basi per la sua idea di futuro del gaming. Presto o tardi tutte le compagnie del settore dovranno probabilmente adeguarsi a questo modello, ma l’azienda di Redmond ha avuto la lungimiranza e la forza economica di proiettarsi anticipatamente in questo cambio di fruizione dei contenuti. Questo pone Microsoft in vantaggio netto rispetto ai competitor principali e gli dà le armi per diventare il leader del settore dopo aver passato 20 anni ad inseguire Sony e Nintendo.
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