Lino Guanciale è una furia e sfoga la sua rabbia: “E’ una vergogna”

L’amatissimo attore italiano Lino Guanciale, divenuto famoso grazie ad alcune fiction fantasy italiane, ha condiviso tutta la sua indignazione.

Da qualche anno a questa parte Lino Guanciale è uno degli attori italiani più amati dal pubblico. In carriera ha partecipato a numerosissimi film e serie di successo, ma il la notorietà è giunta solamente nel 2017, quando è stato scelto come protagonista della serie Tv Rai ‘La Porta Rossa‘. Si tratta di una serie investigativa che esplora il mondo della morte ed il rapporto che i viventi continuano ad avere con le persone care scomparse in chiave fantasy.

Lino GuancialeAl paranormale Lino è rimasto agganciato anche successivamente, quando ha vestito i panni del ‘Commissario Ricciardi‘. Il detective, infatti, è capace di percepire le anime dei defunti e di capire come questi sono morti. Insomma sembra proprio che all’attore piaccia la tematica e vi si trovi abbastanza a proprio agio.

Come ogni attore, tuttavia, vuole sperimentare e ampliare il più possibile la propria esperienza e il ventaglio di emozioni e tipologie di personaggio e contesti in cui fare emergere il proprio talento interpretativo. Nei prossimi giorni lo potremo vedere in una serie drammatica ‘Noi‘, che altro non è che la trasposizione della serie americana ‘This is us‘.

Lino Guanciale è indignato: “E’ una vergogna”

In occasione dell’imminente debutto su Rai Uno con la nuova serie, Lino Guanciale è stato raggiunto da Oggi per un’intervista. La tematica trattata all’interno della fiction Rai ha portato l’attore a riflettere sulla necessità di concedere lo Ius Soli ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. Una tematica delicata di cui si parla da anni, ma che per il momento rimane un tabù e terreno di scontro politico.

L’attore confessa che lui e la compagna adotteranno un bambino africano, per dargli una famiglia e per concedergli anche di ottenere la cittadinanza italiana. Successivamente esprime tutta la propria indignazione per quei partiti politici che si scagliano contro la concessione della cittadinanza ai bambini nati in Italia: “È una vergogna che i bambini nati qui, nonostante parlino italiano e con l’accento delle città, debbano essere costretti a porsi il problema nel rapporto con i compagni di scuola che possono dirsi italiani in virtù di attestati. È distruttivo dal punto di vista psicologico. Davvero non capisco quale debba essere la differenza. Non capisco perché certi politici di una certa area si ostinino”.

Secondo l’attore proprio questa differenze creata dalla cecità politica di qualcuno, potrebbe causare disagi e frustrazione: “Bisogna capire che lo spirito dei tempi va nella direzione più sensata e operare perché centinaia di migliaia di ragazzi non debbano sentirsi orfani di cittadinanza. Che poi è un ottimo modo per costruire odio nei confronti dell’Italia”.

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