Negli scorsi giorni la casa editrice Oblomov Edizioni ha mostrato le prime tavole del nuovo lavoro a fumetti di Milo Manara, Il Nome della Rosa. L’opera, quindi, sarà tratta dal famoso romanzo di Umberto Eco.
Le due pagine, ovviamente, sono state mostrate in una fase ancora preliminare del lavoro e senza alcun testo. Per saperne di più sull’opera, infatti, la Oblomov Edizioni ci ha consigliato di attendere il prossimo numero di Linus dove oltre ad una piccola anteprima sarà presente un’intervista fatta allo stesso Milo Manara.
Il fumettista, quindi, ha spiegato come per lui è una grande sfida occuparsi di una nuova edizione di Il Nome della Rosa dato che l’opera già in passato è stata trattata sia in televisione che al cinema. Manara, inoltre, ha parlato anche delle difficoltà nella realizzazione delle tavole.
Come spiegato dal disegnatore, infatti, essendo una storia interamente ambientata in un monastero vedrà tutti i personaggi vestiti uguali e per questo motivo bisognerà trovare degli escamotage visivi per tenere il lettore attento. L’opera, dunque, sarà pubblicata a puntate proprio su Linus durante i prossimi mesi per poi uscire in un volumetto unico.
Per chi non conoscesse la storia ideata da Umberto Eco, essa si svolge nel quattordicesimo secolo e ha come fulcro della trama un manoscritto che racconta di un monaco di nome Adso da Melk e delle avventure che ha vissuto da giovane insieme a Guglielmo da Baskerville.
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Parlando di numeri, il romanzo è stato tradotto in oltre 50 lingue e può vantare ben 60 milioni di copie vendute oltre che a diversi premi. Secondo il quotidiano francese Le Monde, quindi, il libro è uno dei 100 testi più importanti del ventunesimo secolo.
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Milo Manara, invece, per chi non lo conoscesse è un disegnatore famoso soprattutto per come realizza le figure femminili, sempre sensuali e bellissime. Fra le sue opere più famose va citata Giuseppe Bergman, andata avanti dal 1978 al 2004. Fra le sue collaborazioni più illustri figurano quelle con gli sceneggiatori Silverio Pisu, Hugo Pratt, Federico Fellini e Alejandro Jodorowsky.
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