Il sindacato dei Carabinieri ha protestato per l’inserimento nel test di una domanda relativa al mondo dei Pokemon.
Dopo anni di relegazione a mercato e contesto di nicchia, il mondo videoludico è ormai divenuto parte della cultura generale della società. Sempre più persone, infatti, sono nate e cresciute in un contesto storico in cui i videogiochi, al pari di televisione e cinema, erano parte integrante della loro giornata. Questa maggiore diffusione e conoscenza del mondo videoludico ha portato ad una crescita generale del mercato, oggi uno dei più floridi e ambiti.
Ne deriva dunque che ormai ci siano brand e videogame che sono entrati a far parte della cultura generale e non stupisce più di tanto che all’interno di un test per entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri, ci possa essere una domanda attinente a questo mondo. Si può poi discutere sull’utilità dell’inserire un quesito di questo tipo all’interno di un test per un concorso pubblico, ma qui si entra in discorso più ampio, legato alla strutturazione di questi concorsi, un discorso i cui aspetti controversi non nascono certo oggi e sono stati a lungo discussi negli anni passati.
I Pokemon sbarcano nel concorso per Carabinieri: l’esposto del sindacato dell’Arma
A sottolineare la presenza di una domanda relativa al mondo dei Pokemon all’interno di un test del concorso per Carabinieri, è stato il sindacato UNARMA. L’esposto, a firma del segretario generale Antonio Nicolosi, comincia con una premessa tesa a giustificare all’interno del test domande di cultura generale e dunque anche domande attinenti al mondo videoludico, specialmente se legate ad un brand mondialmente conosciuto come quello dei Pokemon.
Tuttavia, nell’esposto viene criticata la formulazione della domanda ed il contenuto della stessa. In questa si chiedeva infatti: “Qual è, tra le altre, una caratteristica dei Pokémon, le creature dell’omonimo videogioco di Satoshi Tajiri?”. Le possibili risposte erano: “che si nutrano di pizza”, “che non muoiano in combattimento”, “che camminino all’indietro” e “che si spostino con biciclette a una ruota”.
Nell’esposto viene fatto notare come una simile domanda, per qualcuno che non conosce approfonditamente il mondo dei Pokemon, possa risultare difficile. Dunque ci si chiede perché non formularne una più semplice come chiedere: “Se Pikachu fosse un personaggio base o già una forma evoluta”. In effetti, se per chiunque abbia visto almeno una volta il cartone animato o abbia giocato al videogame, risulta una risposta ovvia, per chi conosce il fenomeno culturale per sentito dire potrebbe risultare complesso rispondere.