Dal 1957 la casa cinematografica britannica di film horror Hammer Film Productions, produsse un remake della serie della Universal, affidando il progetto alla coppia Terence Fisher e Peter Cushing, che lavorarono alla maggior parte dei sette film.
La maschera di Frankenstein (1957)
La maschera di Frankenstein (The Curse of Frankenstein) è il primo film della serie della Hammer, remake di Frankenstein del 1931.
Diretto da Terence Fisher, La maschera di Frankenstein ha nel cast Peter Cushing (nel ruolo di Frankenstein) e Christopher Lee (nel ruolo del mostro).
La storia narra della vita del Barone Victor Frankenstein, e in particolare dei suoi esperimenti che miravano a riportare in vita i cadaveri.
Inghilterra 1860: Il Barone è rinchiuso in prigione, accusato di omicidio e in attesa di esecuzione; nella cella egli racconta la sua vita al prete venuto a dargli l’ultimo conforto religioso. La storia inizia con la morte del padre che gli lascia in eredità l’intera fortuna dei Frankenstein. L’istitutore del giovane Victor è un uomo di nome Paul Krempe e, quando Victor diventa adulto, i due iniziano a collaborare insieme a vari esperimenti scientifici. Una notte, dopo un esperimento particolarmente riuscito nel quale riportano in vita un cagnolino morto, Victor suggerisce di tentare di ricreare la “vita umana” in laboratorio.
La vendetta di Frankenstein (1958)
La vendetta di Frankenstein (The Revenge of Frankenstein) è il secondo film della serie della Hammer, diretto sempre da Terence Fisher, e sequel di La maschera di Frankenstein.
Nel cast ritroviamo Peter Cushing nel ruolo di Frankenstein, mentre Michael Gwynn è il nuovo mostro. Il film ha avuto anche un remake, non molto riuscito, del 1970 (Gli orrori di Frankenstein).
Scampato alla ghigliottina, il barone Frankenstein riprende col nome di dott. Stein i suoi esperimenti a Carlsbruck in un ospedale di poveri dove può far provvista di membra amputate. Scoperta la sua identità, i pazienti lo linciano, ma grazie ai suoi metodi sopravvive e torna a Londra sotto il nome di dott. Frank. Seguito di La maschera di Frankenstein (1957) cui è superiore: il personaggio del barone, vero protagonista della serie della britannica Hammer (mentre quella hollywoodiana dell’Universal privilegiava la Creatura, cioè Boris Karloff), è di una complessità insolita, grazie alla sceneggiatura articolata di Jimmy Sangster, e T. Fisher non gli nega la comprensione, se non la simpatia. Seguito da La maledizione di Frankenstein (1967).
La maledizione dei Frankenstein (1967)
La maledizione dei Frankenstein (Frankenstein Created Woman) è il quarto film della serie della Hammer, il terzo diretto da Terence Fisher, sequel di La vendetta di Frankenstein.
Il barone di Frankenstein è di nuovo al lavoro nel suo laboratorio: immette l’anima di un uomo recentemente (e ingiustamente) impiccato nel corpo di una ragazza suicida. Tutto va storto con conseguenze micidiali.
E il terzo Frankenstein, e il peggiore, dell’onorevole Mr. Fisher, mal servito da un copione che sembra scritto in stato di ebbrezza alcolica. Seguito da Distruggete Frankenstein.
Distruggete Frankenstein! (1969)
Distruggette Frankenstein! (Frankenstein Must Be Destroyed) è il quinto film della serie della Hammer, il quarto diretto da Terence Fisher, sequel di La maledizione dei Frankenstein.
Il barone Frankenstein prosegue i suoi esperimenti sul cervello umano. Per procurarsi la “materia prima” non esita a uccidere e a servirsi, col ricatto, del giovane direttore di un manicomio.
Maestro dell’horror, Fisher, classe 1904, ha resuscitato i vecchi mostri (Dracula, Frankenstein, l’Uomo Lupo, il dr. Jekyll) rinnovandoli con il colore. Il suo humour ha fatto il resto. Divertente. E il suo quarto Frankenstein, e non fu l’ultimo.
Frankenstein e il mostro dell’inferno (1973)
Frankenstein e il mostro dell’inferno (Frankenstein and the Monster from Hell) è il settimo film della serie della Hammer, il quinto e l’ultimo diretto da Terence Fisher, sequel di Distruggete Frankenstein!
Il giovane Simon Helder (Shane Briant) è un medico chirurgo, emulo delle famigerate gesta dell’arcinoto Barone Victor Frankenstein (Peter Cushing), ormai ritenuto morto e sepolto. Attraverso i manoscritti di quest’ultimo, profana tombe e conduce bizzarre autopsie ed inconcludenti esperimenti al repellente fine di estrapolare dalle sue cavie organi come cuore, cervello, arti per creare un essere artificiale. Ma un blitz della polizia locale nel laboratorio dove si ideavano tali amenità, dietro soffiata di un anziano brillo, causa l’arresto e la reclusione per stregoneria del novello chirurgo in un manicomio criminale. Appena internato scoprirà che il folle scienziato Victor Frankenstein è ancora in vita sotto lo pseudonimo di Carl Victor e non ha mai abbandonato i suoi inumani esperimenti. Inoltre è il medico curante del manicomio e ad egli sono attribuiti pieni poteri e responsabilità. Le cavie dei suoi abominevoli intenti? I pazienti del manicomio. C’è dell’altro: la sua morte era stata organizzata per scacciare via polizia e soci. Insieme i due daranno vita ad un essere a metà tra un uomo ed un gorilla. Ad aiutarli c’è Sarah (Madeline Smith), un’innocua ragazza dalla fanciullesca bellezza, rimasta muta dopo uno shock subito durante l’infanzia.
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