La Polizia Postale ha lanciato un’allerta pubblico sulla pericolosità di Huggy Wuggy per i bambini: scopriamo di cosa si tratta.
Lo scorso ottobre lo sviluppatore indipendente MOB Game Studio ha pubblicato il videogame Poppy Playtime, un survival horror che ci mette nei panni di un ex dipendente di una fabbrica di giocatoli ormai fallita. L’incipit del videogioco è l’arrivo di un pacco contenente una videocassetta a casa dell’uomo. Una volta messa nel registratore, le immagini mostrano un invito a tornare nella fabbrica, quindi s’interrompono improvvisamente.
Si capisce sin da subito, nonostante la grafica di gioco non sia di quelle realistiche e gore, che si tratta di un contenuto non adatto ai più piccoli. D’altronde il videogame è stato indicato per un pubblico di età superiore ai 12 anni, proprio per evitare che i più piccoli, rapiti dalla grafica da cartone animato, si potessero imbattere in immagini potenzialmente disturbanti.
In Gran Bretagna, però, il videogame è diventato popolare per merito del mostro che insegue il protagonista e che uccide i bambini. Si tratta di un orsacchiotto di peluche dal manto blu, con occhi scuri come la notte e denti aguzzi come quelli del noto pagliaccio partorito da Stephen King, It. Il mostro si avvicina ai bambini con aspetto rassicurante e cantando la canzoncina “Free Hughs” (Abbracci gratuiti), ma una volta avvicinatosi ai piccoli li stritola e li divora.
Huggy Wuggy diventa virale: l’allerta della Polizia Postale
Con il passare dei mesi Huggy Wuggy è diventato virale e qualcuno ha persino creato dei contenuti video con il pupazzo protagonista. In Gran Bretagna il fenomeno è così diffuso da aver spinto alcuni psicologi a denunciarne la pericolosità per i bambini. Video e immagini del mostro del videogioco si trovano su canali YouTube dedicati ai più piccoli ed il rischio, secondo gli esperti, è che la visione di certe immagini possa creare una “Paura del buio impossibile da superare”.
In Italia il fenomeno virale è stato portato dai “Me contro Te”. Il canale dei due comici è seguitissimo dai più piccoli ed è per questo motivo che la Polizia Postale ha lanciato un’allerta rivolto ai genitori: “Alcuni contenuti potrebbero non essere appropriati ai bambini e se ne raccomanda, pertanto, la supervisione da parte degli adulti”.
Al fine di evitare fenomeni di autolesionismo o forte paura nei bambini, nella propria pagina la Polizia Postale da anche dei consigli per supervisionare le attività social dei più piccoli:
-Rispettare le regole PEGI e spiegare ai figli l’importanza di seguirle.
-Attivare il Parental Control su tutti i device casalinghi.
-Educare i figli più grandi a non mostrare ai fratellini contenuti potenzialmente dannosi.