Come previsto, nella serata di sabato si è tenuta la cerimonia di premiazione della sesta edizione dei Governors Awards, gli Oscar onorari.
Tra i premiati c’era anche Hayao Miyazaki, celebre animatore giapponese e co-fondatore dello Studio Ghibli. Miyazaki ha ritirato l’Oscar dalle mani di John Lasseter (regista di Toy Story), commentando così il prezioso riconoscimento:
Mia moglie mi dice sempre che sono un uomo fortunato. Ho vissuto in un’epoca in cui si poteva fare ancora animazione con carta, matita e pellicola. Inoltre, anche se ha tratto profitti dai conflitti in altre zone, il Giappone ha vissuto un periodo di pace nei cinquant’anni che ho dedicato all’animazione.
Nonostante tutto, la mia fortuna più grande è stata poter incontrare Maureen O’Hara oggi. Per questo sono molto felice e mi sento davvero fortunato per aver vissuto la vita che ho avuto. Grazie a tutti.
Miyazaki ha inoltre avuto modo di intrattenersi con il Los Angeles Times, confermando la il suo ritiro dal mondo dell’animazione, già annunciato tempo fa, dichiarando:
Lo Studio Ghibli non produrrà più altri film, anche se non era questa la mia intenzione. Io avevo semplicemente annunciato il mio ritiro e che non avrei più diretto film.
Sul futuro dell’animazione tradizionale ha poi aggiunto:
Per chi vorrà dedicarsi all’animazione tradizionale, sicuramente ci saranno opportunità, ma sul lato economico probabilmente si andrà incontro a diversi problemi. Penso che l’epoca della matita, della carta e della pellicola sia giunta alla fine.
Miyazaki ha infine confermato di essere al lavoro su un manga dedicato ai samurai, e sui contributi grafici per il museo dello Studio Ghibli a Mitaka.
Ecco i video della premiazione:
Hayao Miyazaki è stato uno dei co-fondatori dello Studio Ghibli, e ha già vinto un premio Oscar per il miglior film d’animazione con La Città Incantata, nel 2002. Il regista è stato inoltre nominato nel 2005 per Il castello errante di Howl e lo scorso anno per Si Alza il Vento. Miyazaki ha poi annunciato il suo ritiro dalle scene, mettendo in crisi la sorte dello Studio.