Molto spesso le parole della creatrice della saga di Harry Potter, J.K. Rowling, hanno messo in seria difficoltà la Warner e gli stessi attori. L’ultimo caso, ad esempio, fu di quando la scrittrice si lasciò andare a commenti transfobici.
Proprio questa sua attitudine, quindi, sarebbe costata alla donna l’apparizione alla reunion per i 20 anni dalla nascita della saga cinematografica. Rupert Grint, ad esempio, ha paragonato la Rowling ad una zia, a cui sì vuoi bene ma con cui non deve per forza andare d’accordo.
A causa di alcuni tweet transfobici J.K. Rowling non ha preso parte alla reunion di Harry Potter
Ovviamente anche l’attore britannico ha criticato questi commenti dissociandosi nella maniera più assoluta. Nel 2020, infatti, sia lui che Emma Watson (Hermione) insieme a Daniel Radcliffe (Harry) si schierarono apertamente a favore della comunità trans. Il Ron Wesley di Harry Potter, quindi, ha specificato come tutti hanno diritto all’amore e a vivere senza essere giudicati dagli altri.
Come ha scritto per la rubrica del Times, What I’ve Learned, l’attore ha raccontato come non è d’accordo con tutto ciò che dice l’autrice ma tra loro c’è un legame che difficilmente potrà essere sciolto. Nello specifico Grint è profondamente grato per il lavoro che ha fatto per la saga di Harry Potter e la trova una scrittrice eccezionale.
Nonostante le accuse Rupert Grint sarà per sempre grato alla scrittrice per il lavoro svolto
D’altro canto l’attore però ha spiegato come per lui è possibile stimarla ma comunque non essere d’accordo su alcune sue scelte. Durante Ritorno a Hogwarts, inoltre, i tre protagonisti della saga del maghetto hanno spiegato come la Rowling abbia cambiato le loro vita ed il loro rapporto con lei.
Nonostante non abbia preso parte all’evento, infatti, è inutile negare come senza la donna tutto questo non sarebbe stato possibile, anzi, senza la sua fantasia neanche Harry Potter sarebbe esistito. Sfortunatamente, inoltre, l’episodio risalente al giugno del 2020 non era l’ultimo di questo tipo, anzi.
Non sono mancati, infatti, dei like a dei post di femministe radicali le quali non definivano vere donne le trans. Il portavoce della scrittrice, quindi, ha provato a giustificarla dicendo come si sarà confusa col telefono tenendolo male in mano come, d’altronde, gli era già successo in passato. Insomma difficile sapere quale sia la verità ma ad oggi una cosa è certa, vedere la Rowling in tv non è più così semplice.