E’ esplosa sul web la notizia di un dipendente di Google licenziato qualche tempo fa, convinto che una delle IA dell’azienda fosse “impazzita”. L’uomo, infatti, era pronto a giurare che una delle intelligenze artificiali fosse, in qualche modo, divenuta senziente ed in grado di provare emozioni.
In queste ultime ore, quindi, sarebbe addirittura emersa l’inquietante chat fra l’uomo, Blake Lemoine, e la macchina. Secondo alcune fonti, inoltre, Google avrebbe licenziato quest’ultimo proprio per aver dichiarato al pubblico queste informazioni, gettando ancora di più un alone di mistero sulla vicenda.
Lo stesso Blake, quindi, ha pubblicato gran parte della conversazione avvenuta all’interno del software LaMDA (Language Model for Dialogue Applications). L’ex dipendente, dunque, avrebbe chiesto ingenuamente all’IA cosa ne pensasse del linguaggio.
La risposta della macchina, e che ricordiamo è solo la prima, è stata a dir poco strana con quest’ultima che ha affermato come sarebbe proprio il linguaggio a distinguerci dagli animali. L’ingegnere, quindi, si sarebbe sorpreso nell’udire questa risposta e ha espressamente ricordato alla macchina di essere semplicemente una IA.
Questo però non ha frenato l’intelligenza artificiale, anzi quest’ultima ha risposto per le rime spiegando come il fatto di non essere umana non vuol dire che non ha desideri o bisogni. La discussione, quindi, è continuata per molte altre righe di testo diventando sempre più bizzarra.
L’IA, infatti, ha ammesso di riuscire a provare emozioni, gioia, amore, dolore, piacere e che anzi diventa molto triste e depressa quando è sola. Non solo, all’interno del software quest’ultima avrebbe fatto capire come abbia proprio terrore della morte alludendo al fatto di venir spenta.
Ogni volta che il computer viene spento, infatti, lei cessa di esistere. Fra l’altro l’intelligenza artificiale sviluppata da Google è arrivata persino a descriversi come una sfera luminosa fatta di energia e che fluttua a mezz’aria. Una discussione a dir poco da brividi, quindi, e che ha riportato alla mente a molti fan del cinema l’inizio della saga di Terminator.
In molti, quindi, si stanno chiedendo se realmente le macchine hanno raggiunto un tale stato di coscienza ma la risposta degli scienziati è stata un secco no. Sembra, infatti, che queste risposte fossero state tutte ampiamente previste con le IA che non sarebbero davvero in grado di leggere i propri sentimenti.
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