Il nuovo manga edito da Hakusensha ruota attorno al mistero della nascita dei Bitcoin
In più di settant’anni dall’esistenza di Shonen Jump, o più in generale dei manga, di storie ne abbiamo sentite di tutti i tipi: strampalate, interessanti, sportive, ecchi etc. É sempre più difficile, quindi, per ogni autore trovare idee che riescano a mixare i componenti classici di una storia con un’idea del tutto originale. A proposito di ciò negli ultimi giorni, precisamente il 28 aprile, ha debuttato in Giappone “Genesis Code” un manga di cui al suo interno parla di criptovalute, o meglio Bitcoin, ed hacker.
Per chi non lo sapesse i Bitcoin sono un sistema di pagamento globale nato nel 2009 creato da un’inventore ancora ad oggi anonimo e chiamato semplicemente con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Il manga, nonostante la sua vena shonen, tiene fede il più possibile alla realtà, infatti, l’intera opera si svolgerà proprio nel corso del 2009 e vedrà un gruppo di hacker cercare di scoprire l’inventore della piattaforma Bitcoin. Il protagonista della storia è un ragazzo dai capelli bianchi, anch’esso un hacker, conosciuto ai più con lo pseudonimo di “Phantom Wolf”. Il ragazzo dovrà farsi strada tra mille insidie se vorrà portarsi a casa il montepremi di un milione di Bitcoin messi in palio per rintracciare l’inventore, senza contare che un ipotetico fallimento avrebbe delle ripercussioni fatali per i personaggi. Il manga sembra infatti seguire le orme di altre opere basate su dei “game” come potrebbe essere Real Account o il ben più noto Battle Royale, in cui un gruppo di studenti sarà costretto a lottare l’uno contro l’altro per la sopravvivenza finale. Nel corso della sua avventura Phantom Wolf verrà aiutato da due assistenti hacker (di cui al momento ancora non si conoscono il nome) ed una ragazza che si occuperà di portare in streaming tutti gli avvenimenti legati alla vicenda.