In una recente intervista Yoshida ha svelato molti dettagli su Final Fantasy XVI: tutto ciò che c’è da sapere sul gioco più atteso del 2023.
Ci sono pochi dubbi sul fatto che Final Fantasy XVI sia il videogioco più atteso del prossimo anno. Nonostante il 2023 si preannunci denso di uscite, alcune delle quali decisamente interessanti, il sedicesimo capitolo della saga targata Square-Enix è indubbiamente quello con più appeal e più tradizione tra quelli già confermati per il prossimo anno. Nei prossimi mesi, infatti, Ubisoft e EA potrebbero annunciare l’uscita di alcuni titoli molto attesi dalla community come Assassin’s Creed, Beyond Good and Evil 2, Mass Effect e Dragon Age.
Fino a quel momento il fascino di FFXVI è preponderante a quello di tutti i videogame in uscita. Non a caso dopo l’annuncio della finestra di lancio, milioni di videogiocatori hanno cercato informazioni dettagliate sul videogame e Gamesradar ha cercato di rispondere a molte delle curiosità della community intervistando il producer del titolo, Naoki Yoshida.
Una lezione che Square-Enix ha imparato a proprie spese durante con Final Fantasy XV. Il precedente gioco canonico della saga, infatti, presentava una prima parte della storia in un mondo open world meraviglioso e ben rifinito, ma la necessità di pubblicare il videogioco ha spinto a prendere una decisione drastica: la seconda metà del videogame è strutturata in un mondo a livelli. L’effetto è stato straniante per molti ed è stata proprio questo improvviso cambiamento di struttura a far storcere il naso a critica e appassionati.
Le altre importanti rivelazioni di Yoshida riguardano la trama ed il gameplay. Per quanto riguarda la narrazione, sebbene non entri nel dettaglio, il producer fa capire che ci sarà un grosso cambiamento rispetto al passato. Final Fantasy XVI sarà infatti il primo capitolo della saga ad avere una classificazione Mature (quella corrispondente al Pegi 18 in Italia). Questo perché si punta ad una storia che sia più matura e oscura di quelle affrontate in passato: “Quando si cerca di raccontare una storia con temi per adulti, queste valutazioni possono finire per diventare in qualche modo un ostacolo. E ti ritrovi a cambiare le cose che volevi fare nel gioco in base a quella valutazione”.
Nell’intervista concessa a GamesRadar, infine, Yoshida ha parlato del sistema di combattimento, rivelando che in questo caso non ci sarà un gameplay ibrido a turni o pienamente a turni, ma un action puro. Una decisione che potrebbe far storcere il naso agli appassionati ma che a detta del producer era la più azzeccata per rendere credibile l’esperienza di gioco che il team aveva in mente: “Capisco che ci siano molti fan che desiderano un ritorno al sistema di combattimento a turni ma – e mi addolora dirlo – non lo useremo per questa iterazione della serie”.
Il producer nipponico fa capire in un secondo momento che la scelta è stata presa in considerazione dell’effetto straniante tra combattimento a turni e ricerca del realismo: “Ma una cosa che abbiamo capito di recente è che, man mano che la grafica migliora e i personaggi diventano più fotorealistici, la combinazione di questo realismo con il senso molto irreale dei comandi a turni non funziona bene“.
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