Tra i motivi del successo di Final Fantasy ci sono sicuramente i suoi personaggi iconici: non avete mai visto Tifa Lockhart così bella.
Tra tutti i brand videoludici, quello di Final Fantasy ha probabilmente la storia più passionale di tutte. Squaresoft, azienda giapponese che lo ha prodotto, a fine anni ’80 si trovava in una situazione economica disastrosa e rischiava il fallimento. Al suo interno c’era un gruppo di sviluppatori talentuosi che però non erano riusciti a vendere i propri prodotti e in quel progetto misero tutto.
Consapevoli che quello poteva essere il loro ultimo gioco e che Squaresoft sarebbe potuta fallire, gli sviluppatori lo chiamarono appunto “Fantasia finale”. Si trovarono dunque di fronte ad una sliding door e per fortuna loro e dei videogiocatori Final Fantasy è stato un successo. Da quel primo gioco di strada ne è stata fatta, 35 anni dopo il brand è uno dei più conosciuti e amati di tutto il settore ed i personaggi creati sono diventate delle vere e proprie icone del settore videoludico.
La filosofia perduta dietro i Final Fantasy
Nel 1987 era relativamente più semplice produrre un gioco, ci volevano meno risorse e meno tempo. Così la software house nipponica ha deciso di ringraziare i fan donando loro giochi sempre diversi. Appoggiandosi alla filosofia che aveva permesso loro il primo successo, Squaresoft decise che ogni Final Fantasy sarebbe stato un gioco unico, completamente differente dal precedente.
Un intento che è venuto piano piano a mancare, proprio dopo il successo di Final Fantasy VII. Era il 1997 quando Squaresoft portava sul mercato il suo settimo capitolo e proprio quell’anno la compagnia nipponica raggiunse il successo planetario. Il settimo capitolo della saga è stato talmente amato nel mondo che l’azienda ha deciso di fare un prequel (Crisis Core) ed un film sequel, intitolato Final Fantasy VII: Advent Children.
Progetti, in ogni caso, che uscirono dopo che la compagnia aveva deciso di provare a capitalizzare su un singolo mondo. Un cambio di strategia che fu legato alla fusione con Enix. Final Fantasy X, infatti, è stato il primo della saga a ricevere un sequel diretto nel 2003. Una strategia riproposta per il tredicesimo capitolo che è diventato addirittura una trilogia.
Proprio il tredicesimo capitolo è stato quello che è coinciso con il punto più basso toccato dalla saga sia in termini di originalità e innovazione, sia di riscontro di critica e pubblico. A risollevare il brand ci ha pensato Final Fantasy XIV, massive multiplayer online che ancora oggi è giocato da milioni di appassionati. Con il quindicesimo capitolo Square-Enix è tornata alla filosofia originale del brand e il sedicesimo sembra poter riportare la saga agli antichi fasti.
Tifa Lockhart come non l’avete mai vista, il cosplay lascia senza parole
A riportare in auge il brand definitivamente c’è stato il progetto Remake. Square-Enix ha deciso di rivisitare e ammodernare il gioco di maggior successo – Final Fantasy VII – ed il risultato è stato molto positivo. Il lavoro fatto sul gameplay è eccelso, in grado di accontentare sia i fan di vecchia data che i nuovi utenti. Qualche perplessità l’ha invece suscitata la decisione di dividere il videogame in tre parti, ampliando e modificando in parte la storia originale.
Il Remake del 2020 ha riportato in voga anche i personaggi storici del videogame, in particolar modo la bellissima Tifa Lockhart. La spasimante del coraggioso Cloud, infatti, ha da sempre colpito l’immaginario sia maschile che femminile ed il restyling del 2020 l’ha resa ancora più popolare. Non è un caso che proprio la combattiva Tifa sia il personaggio che riceve il maggior numero di cosplay. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello dell’italiana Janetincosplay, la quale ha deciso di offrire una versione sensuale del personaggio.