Omar Sy è protagonista di un film delicato, drammatico e profondo: tutto ciò che c’è da sapere su Famiglia all’improvviso.
Probabilmente i più giovani hanno conosciuto Omar Sy solamente quando su Netflix è stata caricata la prima, bellissima, stagione di Lupin. L’attore francese, però, è una star internazionale ormai da anni, da quando il film Intouchables ha fatto il suo debutto nei cinema di tutto il mondo lasciando un segno profondo nell’animo di chiunque abbia avuto la pazienza di guardarlo senza giudicarlo a priori.
Qui in Italia, infatti, c’è del pregiudizio sul cinema francese. Un pregiudizio che, nonostante sia nota la rivalità tra i nostri Paesi, non ha senso di esistere. Non solo la scuola cinematografica francese è la prima al mondo, ma è anche quella che per prima ha cambiato modo di intendere i film con la Nouvelle Vague, avanguardia cinematografica dalla quale ha tratto ampio spunto anche il Neorealismo italiano di cui andiamo giustamente fieri.
Le nostre scuole cinematografiche si sono sempre guardate con interesse e influenzate e oggi probabilmente al cinema francese dovremmo guardare con interesse per offrire al nostro pubblico delle commedie capaci di toccare delle corde importanti, ma che non per forza devono calcare la mano sul dramma.
Intouchables riesce nel difficile compito di essere un film drammatico, capace di emozionare e far riflettere, ma al contempo ha il pregio di raccontare il dramma della disabilità con una leggerezza ed un umorismo che non risultano mai offensivi, mai fuori luogo. E’ un film intelligente, profondo, tecnicamente perfetto, ben recitato e accompagnato da una colonna sonora di primissimo livello.
Famiglia all’improvviso: Omar Sy protagonista di un dramma attuale e toccante
In questi anni Omar Sy ha recitato in moltissimi film, ma se volete vedere qualcosa che raggiunga i livelli emotivi della pellicola che l’ha reso famoso in tutto il mondo, Famiglia all’improvviso è quello adatto ai vostri gusti. Ancora una volta l’attore francese si trova all’interno di un racconto moderno, volto a dare luce ad una problematica sociale sempre più diffusa ai giorni nostri: la gestione di un figlio da parte di un genitore single.
La trama non è originale: Samuel è un single scapestrato, un uomo che non ha intenzione di maturare e prendere sulle proprie spalle delle responsabilità. Niente lavoro fisso, nessuna relazione stabile, solo divertimento, serate e rapporti occasionali. La sua vita cambia quando una ex, Kristin, suona alla sua porta e gli dice che ha una figlia: Gloria. La donna non ha intenzione di prendersi cura della bambina e lo invita a prendersi le proprie responsabilità.
Insomma un canovaccio che ormai abbiamo visto spesso, soprattutto nelle commedie americane, ma che in questo caso è raccontato in maniera differente. Nel film si riesce ad intessere il giusto mix tra momenti toccanti, scene divertenti e apici di forte drammaticità. Il prosieguo della trama segue i canovacci del genere, ma alla fine presenta anche alcuni colpi di scena che riescono a modificare nello spettatore la percezione di tutta la storia.