Secondo i familiari dello scrittore scozzese la figura di Sherlock Holmes non sarebbe stata rispettata
Non è iniziata di certo sotto una buona stella la campagna pubblicitaria di Enola Holmes, film basato sulle vicende della sorella più giovane del ben più noto Sherlock, e che verrà distribuito da Netflix il prossimo settembre. Sembra infatti che gli eredi della famiglia del noto scrittore scozzese, Arthur Conan Doyle, padre dei racconti dell’investigatore più famoso di Scotland Yard, siano intenzionati a muovere causa avverso il colosso dello streaming per il trattamento riservato a Sherlock nel corso della pellicola, il quale sarebbe stato snaturato dall’opera originale.
In particolar modo le accuse mosse dalla famiglia Doyle riguardano la performance offerta da Henry Cavill, l’attore britannico già famoso per aver interpretato Superman nella recente filmografia DC e Geralt di Rivia in The Witcher, serie tv fantasy prodotta, anche in questo caso, da Netflix e basata sull’omonima serie videoludica. Nei panni di Sherlock però, Cavill, secondo gli eredi si è dimostrato troppo emotivo dando una caratterizzazione al personaggio completamente diversa a quella mostrata nelle opere originali scritte nel 1892 da Conan Doyle.
A spezzare una lancia a favore dell’uomo d’acciaio del Dc Extended Universe c’è da dire che il film basato su Enola Holmes non rientra tra la linea canonica del brand dedicato all’investigatore. Il lungometraggio, infatti, è basato sulla serie di libri creata da Nancy Springer intitolata The Enola Holmes Mysteries e pubblicata dal 2006 al 2010. In attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda sveliamo ulteriori dettagli sulla produzione del film iniziata ormai da qualche tempo. Nel ruolo di protagonista troveremo la famosa “Eleven”di Stranger Things, ossia Millie Bobby Brown, affiancata, oltre dal predetto Henry Cavill, da Sam Clafin (Finnick Odair in The Hunger Games) e da Helena Bonham Carter, la temuta seguace di Lord Voldemort, Bellatrix Lastrange nella saga di Harry Potter.