Il creatore di Elden Ring ha voluto dare un consiglio ai videogiocatori frustrati dalla difficoltà del videogioco: ecco come finirlo.
La difficoltà nei videogiochi è un argomento a lungo dibattuto tra gli appassionati. Fino agli anni ’90 i ragazzi e gli adulti che si approcciavano ad un videogame non si ponevano il problema della difficoltà, poiché questa era parte integrante della sfida ed il motivo che li spingeva ad andare avanti fino a che non riuscivano ad imparare tecnicamente come andava affrontato il gioco.
Questa tendenza a coccolare il videogiocatore è diventata così diffusa che per un periodo si è notato un abbassamento troppo evidente del livello di difficoltà nei titoli. A riportare in auge il concetto di difficoltà unica ci ha pensato From Software, team di sviluppo nipponico che ha creato la serie souls e che ha dimostrato all’industria che ci sono milioni di persone alla ricerca di una sfida ardua.
La serie souls ha appassionato milioni di persone e From Software ha beneficiato di questo interesse ricevendo finanziamenti per portare a termine la propria visione creativa. La consacrazione del team nipponico è arrivata nel 2019 con Sekiro, videogame insignito del titolo di gioco dell’anno e che ha avvicinato al genere una platea ancora più larga.
L’esaltazione per il videogame ha fatto sì che la critica lo premiasse senza dubbi e senza dare peso a quelli che sono i difetti evidenti. Elden Ring è un gioco perfetto per chi ha amato i Dark Soul, è davvero il punto più alto raggiunto da From, ma è anche un titolo imperfetto dal punto di vista tecnico. Il gioco presenta evidenti limiti grafici e tecnici, bug, animazioni che funzionano a fasi alterne, un frame rate ballerino, asset riciclati da altri giochi del team sia per i mostri che per le ambientazioni.
Difetti che non inficiano la godibilità del titolo, ma che andrebbero comunque fatti pesare sulla valutazione complessiva. Insomma dare 10 o 9,5 a questo titolo è probabilmente ingiusto da un punto di vista oggettivo e potrebbe aver fuorviato chi era alla ricerca di un gioco e non aveva perfettamente idea di ciò che si sarebbe trovato di fronte.
Proprio queste persone oggi sono le stesse che si lamentano per la difficoltà eccessiva del titolo. Sono coloro che abbagliati dalle votazioni straripanti dei media e degli youtuber oggi chiedono a gran voce che venga inserita una modalità meno difficile e che l’hanno resa ancora una volta un argomento di discussione.
I creativi devono avere il diritto di portare a termine la loro visione nel modo che ritengono più opportuno. Dunque se From ritiene che Elden Ring debba essere complesso per esprimere a pieno il suo potenziale, nessuno può criticarli. La risposta di Miyazaki sull’eccessiva difficoltà del titolo è indicativa di ciò. A Famitsu il creative director ha risposto dicendo a chi affronta il videogioco: “Divertitevi e non abbiate paura di morire tante volte”.
La colpa è di chi ha recensito, di chi ha incensato il titolo anche oltre gli indubbi meriti che ha. Non solo bisognava sottolineare in modo ancora più marcato quanto il gioco fosse complicato, ma bisognava valutare tutti quei difetti che affliggono il titolo e che, soprattutto nella versione pc, lo rendono ancora più complicato. Col valutarli s’intende farli pesare sul voto finale e assegnare a questo videogioco un 8.5 che racconta un titolo che andrebbe giocato ma che potrebbe anche non piacere a chi quel genere non lo mastica proprio e soprattutto che non è perfetto al punto da meritare 9.5/10.
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