Battlefield 2042 doveva essere l’fps dell’anno ed invece è stato un fallimento: EA rimborsa i giocatori delusi e vanno via anche i cheater.
La categoria principalmente bistrattata dagli sviluppatori nel corso dello scorso anno sono stati gli appassionati di fps. Come ogni anno, infatti, questi aspettavano con ansia l’uscita di Call of Duty, ma soprattutto quella di Battlefield 2042. Il gioco EA era stato presentato come una rivoluzione, tutto quanto di meglio mai messo in uno gioco del brand con una grafica spaccamascella e modalità online nuove e potenzialmente assuefacenti.
Sin dalle prime ore di gioco si è compreso che a potenziale enorme non corrispondeva la realtà dei fatti. Battlefield 2042 è afflitto da talmente tanti bug da aver fatto infuriare anche la community di appassionati storici. Molti hanno aspettato con pazienza patch correttive, ma adesso i server sono sempre più vuoti e EA ha deciso persino di rimborsare chiunque abbia acquistato il gioco e sia rimasto deluso.
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Una vera e propria debacle per Elettronic Arts, produttore che pare incapace di lanciare un gioco only online di successo e che in generale in questi anni ha visto scendere clamorosamente le proprie quotazioni. Le critiche e le lamentele sono cominciate nel 2016 quando ha lanciato Mass Effect Andromeda, il videogame è stato affossato dalla community sia per la scarsa qualità grafica (specie per quanto riguarda le animazioni facciali) che per una qualità narrativa ben al di sotto dei capitoli precedenti.
Anno dopo anno sono sempre di più gli utenti che si lamentano della qualità di FIFA, calcistico che è rimasto ancorato a dinamiche di gameplay ormai vetuste e che ogni anno presenta problemi tecnici raccapriccianti specialmente per gli utenti online. Poco importata se i difetti vengono patchati mesi dopo, il lancio di un prodotto poco rifinito a livello tecnico ha cominciato a stancare. Poi c’è stato il caso Anthem, looter and shooter online che doveva fare concorrenza a Destiny ma la cui scarsità di contenuti lo ha fatto morire prima ancora di nascere.
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Con Battlefield, però, oltre al danno (d’immagine ed economico) è giunta anche la beffa. I problemi tecnici che affliggono il gioco sono tali da rendere inefficaci anche i cheat (i trucchi per scardinare il sistema di gioco) e i cheater (hacker che barano per vincere le partite e salire di quotazione per ragioni economiche) hanno deciso di abbandonare i server.
Insomma, pare proprio che EA sia riuscita nell’impresa che tutti gli sviluppatori cercano di compiere da anni: costruire un codice che tenga alla larga dai server anche i cheater. Il fatto è che il motivo per cui questi hanno abbandonato il gioco è lo stesso per cui anche gli altri lo hanno fatto. A poco serve un videogame senza la piaga dei cheater se poi non ci gioca nessuno.
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