Annunciato con un teaser a sorpresa il nuovo capitolo della storica saga videoludica, Alone in the Dark: il capostipite del genere horror.
Il mondo dei videogiochi ha ormai una storia pluridecennale e ci sono generi videoludici che hanno un origine lontana del tempo. Difficile dunque risalirvi rapidamente, soprattutto per chi la prima epoca d’oro del settore non l’ha potuta vivere per questioni anagrafiche. Tra i generi che vantano una storia lunghissima c’è sicuramente quello “horror” o meglio “survival horror“, del quale esistono decine e decine di rappresentanti.
Per molte persone il primo titolo del genere horror che hanno giocato è probabilmente Resident Evil, per pochi invece potrebbe essere Silent Hill, ma non è escluso che abbiano cominciato con Fatal Frame o con Forbidden Siren. Tutti giochi che in un modo o nell’altro hanno segnato la storia del genere nel mondo videoludico, ma che sono arrivati molto tempo dopo il titolo che ha aperto la strada a questa tipologia di giochi.
L’epoca d’oro del genere horror su console è probabilmente quella della prima Playstation, periodo in cui non è solo uscita la trilogia originale di Resident Evil, ma in cui ha fatto il proprio debutto anche Silent Hill ed in cui anche software house dedite ad altro come Squaresoft hanno cercato di proporre il proprio rappresentante del genere (Parasite Eve). Il genere però è nato diversi anni prima e i primi giocatori che si sono potuti cimentare con un horror videoludico sono stati quelli in possesso di un pc con MS-Dos.
Alone in the Dark, la storia del capostipite del genere horror
Nel 1992 la ormai defunta Infogrames (software house francese) fa uscire l’adattamento ludico dei racconti di Lovecraft ideato da Frédérick Raynal, intitolato Alone in the Dark. Si trattava più che altro di un’avventura grafica/dinamica, in cui bisognava risolvere degli enigmi per svelare un mistero e nel quale, ogni tanto, c’erano dei combattimenti con mostri. Il videogame, insomma, era più incentrato sull’atmosfera di tensione, sul voler generare ansia e angoscia che sul vero e proprio terrore e sui combattimenti.
L’esperimento è stato un successo e tra il 1993 ed il 1995 sono usciti altri due capitoli della saga, con identico protagonista ma storie separate. Le fortune della saga si sono scontrate con il periodo di cambiamento che stava attraversando il medium: dal 1994 in poi è entrato nel mondo de videogame il 3D che ha cambiato il modo di sviluppare e di conseguenza quello di interpretare un gameplay. La storia e l’atmosfera da sole non bastavano più e l’approdo nel settore di Resident Evil e Silent Hill fece invecchiare di botto la struttura di Alone in the Dark.
Il quarto capitolo della saga ha cercato di ricalcare il nuovo trend, presentando una prima iterazione completamente in tre dimensioni, ma l’accoglienza è stata meno positiva del previsto. Rispetto alla concorrenza, sebbene il titolo Infogrames mantenesse il fascino Lovecraftiano dell’originale, il gameplay risultava legnoso e poco appagante. Alone in the dark ha in seguito sofferto delle difficoltà finanziare dell’azienda francese, giunta, dopo un periodo di ingrandimento, alla crisi finanziaria e alla necessità di vendere.
In quegli anni Alone in the dark ha ricevuto un reboot nel 2008 (il primo capitolo decisamente dimenticabile della saga) e dopo il fallimento di Atari e Infogrames un quinto capitolo a cura di THQ Nordic, azienda americana che tutt’ora ne detiene i diritti, nel 2015. Da allora, dopo quell’ultimo catastrofico tentativo, la serie è stata messa in standby e sembrava che fosse ormai da considerarsi come un pezzo di storia del medium e basta.
Invece 24 ore fa, THQ Nordic ha sorpreso tutti presentando un teaser trailer del prossimo capitolo della storica saga survival horror. Il breve filmato mostra poco o nulla del gioco, dunque è impossibile al momento sapere se potrà rappresentare il rilancio della saga o sarà il terzo buco nell’acqua. Tuttavia l’atmosfera classica c’è e dunque tutte le premesse per poter sperare.